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Addio all’ex arbitro Rosica, lottava contro la Sla.

Viveva vicino al centro di allenamento della Roma, Giuseppe Rosica, 62 anni, una vita per il calcio. Ex arbitro di Serie A e B, Rosica ha perso la sua battaglia con la Sclerosi laterale amiotrofica, la malattia che ha già ucciso diversi calciatori. Anche se, diceva qualche tempo fa, non credeva alla correlazione fra il calcio e la Sla.
LA CARRIERA – Rosica cominciò a fischiare sui campi di calcio, come egli stesso raccontò in un’intervista all’Ansa di alcuni mesi fa, all’età di 16 anni, più per avere la tessera ed entrare così all’Olimpico. Finì di dirigere le partite a 40, dopo aver collezionato 120 presenze, fra i campionati di Serie A e B.
Tempo fa ricordava di una speciale stretta di mano di Gianluca Vialli dopo un’ammonizione: un bel gesto. Rosica, che ha espulso Giacinto Facchetti alla sua prima partita da dirigente in campo, è stato il primo ex arbitro ad ammalarsi di Sla.
LA MALATTIA – Nel 2012 gli viene diagnosticata l’aplasia midollare, che colpisce le cellule ed i globuli del sangue. Guarisce ma a inizio 2017 scopre di essere affetto dalla sla, che ha avuto un percorso velocissimo.
Costretto alla respirazione e all’alimentazione artificiale, comunicava con la tabella oculare. Aveva detto di sentirsi “un uomo molto sfortunato”. Avrebbe voluto, diceva, “che questa tremenda malattia, che ci lascia paralizzati in tutto tranne che nella consapevolezza di quanto accade intorno a noi, fosse studiata con più risorse economiche”.

fonte: corrieredellosport.it

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