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Morto Gilberto Benetton, l’innovatore che ha guidato la grande svolta.

Aveva saltato due degli ultimi tre consigli d’amministrazione di Edizione, la cassaforte di famiglia di cui era vicepresidente. Al penultimo, però, convocato pochi giorni dopo il crollo del ponte Morandi e a quello interamente dedicato, non aveva voluto mancare. In serata, ieri, l’asciuttissima nota dei familiari: “Gilberto Benetton è spirato oggi nella sua casa di Treviso, dopo un breve periodo di malattia. L’hanno assistito la moglie Lalla, le figlie Barbara, Sabrina e il genero Ermanno”. Gilberto Benetton, 77 anni, è stato ucciso in pochi mesi dalla leucemia. Il 10 luglio scorso, al funerale di Carlo, il più giovane dei quattro fratelli di Ponzano Veneto, fondatori dell’impero economico simbolo del Nordest, il volto era particolarmente pallido, tirato, la pelle lucida. Molti, oggi, ricordando la cerimonia, leggono in quel pallore il segno del male che covava dentro, oltre al dolore per la perdita del familiare. Un primo ricovero in ospedale, pare, aveva portato a un miglioramento. Benetton era tornato a casa, con la speranza di poter vincere la battaglia con il cancro. Poi il peggioramento, il rientro in ospedale, quindi il ritorno a casa, per l’ultimo tratto di strada nelle stanze di una vita.

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