fbpx

Morto Stelvio Cipriani, il compositore di “Anonimo Veneziano”.

La fama dei suoi brani, “Anonimo Veneziano” su tutti, l’ha sempre preceduto. E per un compositore è il massimo dei riconoscimenti: la certezza che la propria opera gli sopravvivrà per sempre. Stelvio Cipriani, autore di tantissime colonne sonore cinematografiche di successo, è morto a 81 anni nella sua Roma, dopo che nel dicembre 2017 fu colpito da una grave ischemia cerebrale. Diplomato in pianoforte e composizione al conservatorio Santa Cecilia, iniziò a lavorare giovanissimo accompagnando nei concerti i cantanti di musica leggera. Quindi si trasferì negli Usa a perfezionarsi in jazz con il grande Dave Brubeck. Tornato in Italia iniziò a comporre musica per da film, specialmente per polizieschi – come “La polizia ringrazia” di Steno e “Torino violenta” di Carlo Ausino – non disdegnando tuttavia le commedie all’italiana. Negli anni ‘70 e ‘80 divenne il musicista più richiesto nel campo delle colonne sonore. L’ultima fatica nel 2010 in “Prigioniero di un segreto”, diretto da Carlo Fusco. Non solo grande, ma anche piccolo schermo: Cipriani compose infatti i temi di varie serie tv, soprattutto a cavallo degli anni 90 – come “Topazio” e “Milagros” – fino a “Le cinque giornate di Milano” di Carlo Lizzani, nel 2001. Ma il suo nome è indissolubilmente legato ad “Anonimo Veneziano”, il film del 1970 con Florinda Bolkan e Tony Musante, in cui Enrico Maria Salerno esordì alla regia: in Italia la pellicola riscosse un successo enorme al botteghino, superando per incassi l’analoga e altrettanto famosa “Love Story” hollywoodiana. Cipriani subì anche una denuncia per plagio, perché le battute iniziali del tema erano molto simili a quelle del collega Francis Lai, ma le sue musiche ottennero l’anno seguente il “Nastro d’argento” per la miglior colonna sonora: il premio più importante mai ricevuto dal compositore, in mezzo secolo di carriera. “Nella mia vita, dopo Dio e famiglia, c’è sempre stata la musica”, ripeteva Cipriani. “La musica per me rappresenta tutto, la musica mi isola, mi eleva e mi separa dal resto del mondo”.

Condividi