Giorgio Lucini, decano degli stampatori italiani, se ne è andato la notte di Ferragosto, all’età di 77 anni; la tipografia italiana ha perso un maestro e la comunità culturale una persona coltissima, amena, divertente, “di ottimo carattere“, come scherzava lui con una battuta rubata al suo amico Bruno Munari. Di terza generazione, Lucini aveva ereditato l’azienda di stampa dal padre e dal nonno, che l’aveva fondata negli anni Venti. Tecnicamente era una tipografia; ma chiamarla con quel nome era riduttivo: fin dall’inizio l’impresa era nata come “officina di arte grafica”, con tutto quanto questa definizione tanto impegnativa comportava. Cosi da subito la sede di via Piero della Francesca era stata frequentata da artisti e da grafici di primissimo livello, che trovavano nella famiglia Lucini i giusti complici per sfide tipografiche sempre più complesse.