Ricevere l’usufrutto tramite testamento: tutto quello che c’è da sapere.
Marco ha ricevuto una comunicazione da un notaio che gli informa della possibilità di abitare in una splendida villa al mare, grazie a una disposizione testamentaria di un parente. Tuttavia, il notaio chiarisce che Marco non diventerà proprietario della casa, ma solo usufruttuario.
Si può ereditare l’usufrutto? Questa domanda intreccia diritto e vita quotidiana, aprendo la porta a un mondo complesso dove le norme giuridiche incontrano le speranze e le aspettative personali. In questo articolo, esploreremo il concetto di usufrutto, come e quando può essere trasmesso per eredità, e chiariremo un percorso spesso misconosciuto ma fondamentale nella gestione delle successioni.
Cos’è l’usufrutto?
L’usufrutto è un diritto reale che consente il godimento di un bene appartenente a qualcun altro, come stabilito dall’art. 978 cod. civ. e seguenti.
Questo diritto permette all’individuo, denominato usufruttuario, di utilizzare e beneficiare di un bene, pur non essendone il proprietario.
Quando un bene è soggetto a usufrutto, il suo proprietario diventa nudo proprietario, mantenendo la proprietà legale del bene ma perdendo il diritto di usarlo e godere dei suoi benefici, che passano all’usufruttuario. Quest’ultimo può sfruttare tutti i vantaggi derivanti dal bene, a condizione di non alterarne l’uso economico previsto. Secondo l’art. 979 cod. civ., l’usufrutto ha un termine massimo che coincide con la vita dell’usufruttuario. Se il diritto è a beneficio di una persona giuridica, la sua durata non può superare i 30 anni.
L’usufrutto può essere trasmesso per eredità?
L’usufrutto è un diritto temporaneo che consente di utilizzare un bene e godere dei suoi frutti senza esserne proprietari. Legalmente, la durata di questo diritto è limitata e può estinguersi per vari motivi:
– La scadenza del termine
– L’acquisto del bene da parte dell’usufruttuario
– La perdita totale del bene
– La rinuncia al diritto da parte dell’usufruttuario
In ogni caso, la morte dell’usufruttuario segna la fine dell’usufrutto, rendendo impossibile la sua trasmissione per eredità. In altre parole, l’usufrutto non può essere ereditato e quindi non rientra nella successione ereditaria dell’usufruttuario.
Come si riceve l’usufrutto in eredità?
Sebbene l’usufrutto non possa essere ereditato alla morte dell’usufruttuario, esiste un’eccezione: è possibile ricevere l’usufrutto di un bene alla morte del suo proprietario tramite un legato contenuto nel testamento di quest’ultimo. Infatti, l’art. 588 cod. civ. consente a chi redige un testamento di effettuare disposizioni:
– A titolo universale, in favore degli eredi, ai quali va una quota del patrimonio ereditario, compresi i debiti del defunto
– A titolo particolare, in favore dei legatari, ai quali vanno diritti specifici, come la proprietà di un bene o un diritto reale su di esso, ad esempio l’usufrutto
Pertanto, il legato è una disposizione a favore di qualcuno per volontà del testatore, operante dopo la sua morte, che attribuisce al legatario un diritto specifico. Questo significa che, mentre il diritto di usufrutto si estingue con la morte di chi lo detiene, un proprietario può, tramite testamento, stabilire un nuovo usufrutto a favore di un legatario.
Questo approccio è spesso utilizzato per garantire che determinati beneficiari possano godere di una casa o di una rendita, evitando abilmente le limitazioni imposte dalle quote di legittima. La chiave sta nel lasciare l’usufrutto tramite testamento, assicurandosi che il bene su cui si applica sia idoneo a tale trasmissione, come beni immobili, mobili e anche diritti su beni immateriali.
Quali beni possono essere oggetto di legato di usufrutto?
Come abbiamo visto, l’usufrutto non può essere ereditato, ma questo diritto può essere attribuito a un soggetto tramite un legato. L’usufrutto può estendersi a una vasta gamma di beni, purché siano infungibili (cioè non sostituibili con altri della stessa specie e quantità) e inconsumabili, garantendo la temporaneità del diritto e il rispetto della proprietà.
Questa flessibilità permette al testatore di includere nel suo testamento l’istituzione di un usufrutto su beni specifici, lasciando la nuda proprietà ad altri eredi. È fondamentale, però, che la volontà del testatore sia chiaramente espressa nel testamento, poiché in assenza di tale disposizione, la divisione ereditaria segue le regole legali ordinarie, che considerano solo la piena proprietà dei beni.