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Istat. Morti 2015: è dal 1945 che la mortalità non raggiungeva valori analoghi.

Al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60.665.551 persone, di cui più di 5 milioni di cittadinanza straniera (8,3% dei residenti a livello nazionale, 10,6% al centro-nord). Il movimento naturale della popolazione nel 2015 ha fatto registrare un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 162 mila unità.
Il numero di decessi registrato nel 2015, pari a 647.571, è superiore di 49.207 unità a quello del 2014 ed è il valore più elevato dal 1945. Rispetto all’aumento “fisiologico” dei decessi che ci si può attendere in una popolazione che invecchia, quello del 2015 è stato più marcato per effetto della concomitanza di fattori di diversa natura, congiunturali e strutturali.
Analizzando l’andamento mensile della mortalità, e confrontandolo con i tre anni precedenti (2012- 2014), si può osservare come in tutti mesi, tranne alcune eccezioni, il numero dei decessi sia sempre maggiore di quello degli anni precedenti. I picchi del 2015 si registrano particolarmente nei primi mesi dell’anno, quando si verifica la maggior diffusione di epidemie influenzali, e nel mese di luglio, nel quale si sono sperimentate temperature particolarmente elevate per un periodo di tempo prolungato.
A ciò va aggiunto un effetto di “rimbalzo” della mortalità che, nel 2014, si era attestata su valori più bassi rispetto agli anni precedenti, con un guadagno in sopravvivenza da parte di individui anziani o molto anziani; l’85% dell’eccesso di decessi del 2015 è stato infatti registrato nella classe di età 75-95 anni.
Il progressivo aumento del contingente dei grandi anziani (85 anni e più) comporta un aumento di popolazione in condizioni di fragilità e quindi più esposta al rischio di mortalità per eventi climatici atipici (inverni particolarmente rigidi e/o estati torride) o dovuto al contesto epidemiologico (sindromi influenzali particolarmente aggressive, …).
L’aumento del numero di decessi si registra in tutte le ripartizioni, con un incremento consistente in quelle del Nord-ovest (+9,7%), dove il tasso di mortalità del 2015 (11,0 per mille) cresce di un punto percentuale rispetto a quello dell’anno precedente.
La variazione dei tassi di mortalità è più marcata in Valle d’Aosta (+1,8 punti percentuali), Liguria (+1,2 punti), Piemonte e Molise (+1,1 punti). Il tasso di mortalità è pari a 10,7 per mille e varia da un minimo di 8,4 per mille nella provincia autonoma di Bolzano a un massimo di 14,2 in Liguria; è inoltre correlato con la struttura per età della popolazione, risultando più elevato nelle regioni più fortemente invecchiate. Per le stesse ragioni, il numero di decessi di cittadini stranieri si mantiene contenuto, con un tasso di mortalità medio annuo pari a 1,3 deceduti ogni mille stranieri residenti.

fonte: www.funerali.org

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