La solennità dell’Immacolata Concezione, celebrata l’8 dicembre, rappresenta una delle feste mariane più importanti della Chiesa cattolica, radicata profondamente nella storia e nella devozione cristiana.
Questo dogma, proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, sancisce che la Vergine Maria, fin dal primo istante del suo concepimento, è stata preservata immune dal peccato originale, per speciale grazia divina e in previsione dei meriti di Cristo Salvatore.
La venerazione per l’Immacolata Concezione risale ai primi secoli del cristianesimo, ma la definizione dogmatica arrivò solo nel XIX secolo.
Già nel 1849, Pio IX, rispondendo alle insistenze dei vescovi e dei fedeli, inviò una lettera enciclica per raccogliere il loro parere sulla proclamazione del dogma.
La risposta unanime rafforzò la decisione del pontefice, che definì solennemente il dogma l’8 dicembre 1854, in presenza di cardinali, vescovi e una folla entusiasta.
Il dogma dell’Immacolata Concezione si basa sulla dottrina del peccato originale, secondo cui tutti gli esseri umani nascono segnati da questa condizione.
Maria, però, fu scelta da Dio per essere il grembo puro e incontaminato in cui il Verbo si sarebbe incarnato.
La sua preservazione dal peccato è quindi strettamente legata alla missione salvifica di Cristo.
Le apparizioni mariane rafforzarono ulteriormente la fede nel dogma.
Nel 1858, a Lourdes, la Vergine Maria si presentò a santa Bernadette con le parole: “Io sono l’Immacolata Concezione”.
Questo evento, avvenuto solo pochi anni dopo la proclamazione del dogma, fu visto come una conferma divina della verità proclamata dalla Chiesa.
La celebrazione dell’Immacolata Concezione fu approvata ufficialmente da papa Sisto IV nel 1476 e resa obbligatoria per tutta la Chiesa da Clemente XI nel 1708.
Oggi, questa solennità è celebrata con grande devozione in tutto il mondo, con processioni, preghiere e liturgie.
In paesi come Italia, Spagna, Argentina, Austria e Portogallo, l’8 dicembre è riconosciuto come giorno festivo.