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Il Santo del giorno 3 dicembre: San Francesco Saverio, Sacerdote.

Nome: Francesco Saverio
Nome di battesimo: Francisco de Jasso Azpilicueta Atondo y Aznares
Nascita: 7 aprile 1506, Navara, Spagna
Morte: 3 dicembre 1552, Isola di Sancian, Cina

San Francesco Saverio (Francisco de Jasso Azpilicueta), nato il 7 aprile 1506 nel castello di Javier, Navarra, è una delle figure più luminose della Compagnia di Gesù e della missione cattolica in Oriente.
Morì il 3 dicembre 1552 sull’isola di Sancian, vicino alla Cina, senza aver potuto realizzare il sogno di evangelizzare il grande Impero cinese.
Proclamato santo nel 1622 da Papa Gregorio XV, è venerato come Patrono delle Missioni insieme a Santa Teresa di Lisieux.
Nato in una famiglia nobile, Francesco visse un’infanzia segnata dalle difficoltà politiche.
I beni della famiglia furono confiscati da Ferdinando il Cattolico a causa delle lotte tra Spagna e Francia per il controllo della Navarra.
Per sfuggire alla miseria, Francesco si trasferì in Francia e studiò teologia alla Sorbona, dove divenne professore di filosofia.
Fu qui che incontrò Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, che lo spinse a riflettere sul senso della vita con la celebre frase: “Che giova all’uomo acquistare il mondo intero, se poi perde la sua anima?”
Con Ignazio e Pierre Favre, Francesco pronunciò i voti religiosi il 15 agosto 1534 nella chiesa di Saint-Pierre-de-Montmartre, impegnandosi a vivere in povertà, castità e obbedienza, dedicandosi alla missione sotto l’autorità del Papa.
Ordinato sacerdote nel 1537, Francesco partì nel 1541 per le Indie orientali su richiesta del re del Portogallo, Giovanni III.
Dopo un lungo viaggio di oltre un anno, Francesco giunse a Goa, in India, nel 1542, dove avviò un’intensa opera di evangelizzazione.
Si spinse poi fino alla penisola di Malacca e incontrò alcuni giapponesi che lo invitarono a portare il Vangelo nel loro paese.
Nel 1549 sbarcò a Kagoshima, Giappone, dove comprese l’importanza della cultura locale e cercò di adattare il messaggio cristiano.
L’intento di entrare in Cina rimase purtroppo incompiuto: debilitato dalla fatica e dalla malattia, morì sull’isola di Sancian.
San Francesco Saverio è ricordato per il suo zelo missionario: nonostante le difficoltà, desiderava ardentemente saziare il Cuore di Gesù con la salvezza delle anime.
La sua obbedienza fu eroica, abbandonando la famiglia e la terra natia per luoghi sconosciuti.
Il suo spirito di sacrificio era tale da spingerlo a sopportare ogni sofferenza per amore di Dio.
Il corpo di San Francesco Saverio riposa nella chiesa del Bom Jesus a Goa, un sito patrimonio dell’UNESCO.
Reliquie del santo, come il braccio destro, sono conservate nella Chiesa del Gesù a Roma.
La sua canonizzazione avvenne il 12 marzo 1622 insieme a Sant’Ignazio di Loyola.
La Chiesa celebra la sua festa il 3 dicembre.
Il suo esempio ispirò molte congregazioni, come le Suore di San Francesco Saverio e le Suore Missionarie del Sacro Cuore, fondate da Santa Francesca Saverio Cabrini.
La tradizionale novena della grazia, celebrata dal 4 al 12 marzo, testimonia la sua fama di taumaturgo.

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