San Clemente I, noto anche come Clemente Romano, fu il quarto Papa della Chiesa cattolica, guidandola dall’88 al 97 d.C.
Venerato come santo da cattolici e ortodossi, è ricordato come uno dei Padri della Chiesa e un esempio di dedizione pastorale e coraggio nella fede. La sua memoria liturgica cade il 23 novembre.
Nato intorno all’anno 30 a Roma, in una famiglia di origine palestinese, Clemente si avvicinò al cristianesimo grazie alla predicazione dell’apostolo Pietro, divenendo uno dei suoi più fedeli discepoli.
Dopo la morte dei primi tre vescovi di Roma, Lino, Anacleto e Cleto, Clemente fu scelto come successore di Pietro, assumendo il difficile compito di guidare la comunità cristiana durante le persecuzioni.
San Clemente è autore della Lettera ai Corinzi, un documento di grande valore storico e teologico. In questa epistola, scritta per risolvere divisioni interne alla comunità di Corinto, Clemente esorta all’unità e all’obbedienza agli insegnamenti apostolici, proponendo un modello di Chiesa basato su armonia e ordine.
È considerato uno dei primi testi patristici e testimonia la continuità della tradizione cristiana dalle origini apostoliche.
Il suo impegno missionario e la difesa del cristianesimo lo portarono a scontrarsi con l’imperatore Traiano, che lo esiliò nel Chersoneso, dove fu condannato ai lavori forzati nelle cave di pietra.
Lì Clemente si prodigò per i suoi compagni di fede, molti dei quali cristiani, condividendo con loro privazioni e sofferenze.
La tradizione racconta che, in risposta alla mancanza di acqua, Clemente pregò e un angelo gli mostrò una sorgente miracolosa, rafforzando la fede dei cristiani e convertendo numerosi pagani.
Tuttavia, l’imperatore, irritato dalla crescente popolarità del santo, ordinò la sua esecuzione.
Clemente fu gettato in mare con un’ancora legata al collo, ma, secondo la leggenda, le acque si ritirarono rivelando un sepolcro di marmo dove il suo corpo venne miracolosamente custodito.
Le reliquie di San Clemente furono riportate a Roma dai santi Cirillo e Metodio nel IX secolo e oggi riposano nella Basilica di San Clemente, uno dei gioielli della Roma paleocristiana.
Questa chiesa, eretta sul luogo dove si ritiene fosse la sua abitazione, è una testimonianza del suo ruolo nella storia della Chiesa.