San Callisto, Papa e martire del III secolo, è noto per la sua grande opera di misericordia e per l’organizzazione del primo cimitero cristiano di Roma, le Catacombe di San Callisto.
Nato in una famiglia cristiana nel quartiere di Trastevere, Callisto visse una vita travagliata che lo portò a essere schiavo, diacono e infine Papa.
La sua vita prese una svolta drammatica quando, al servizio del suo padrone Carpoforo, perse denaro e tentò la fuga, fallendo. Dopo varie peripezie, fu condannato alle miniere in Sardegna, dove incontrò altri cristiani.
Grazie all’intervento della concubina dell’imperatore Commodo, Callisto venne liberato e tornò a Roma, dove Papa Zefirino lo nominò diacono e gli affidò la gestione dei cimiteri.
Fu in questo contesto che Callisto organizzò il cimitero di Roma, famoso per la Cripta dei Papi.
Catacombe di San Callisto, Roma
Eletto Papa nel 217, Callisto si distinse per la sua apertura verso i peccatori e per la sua dottrina incentrata sulla misericordia, permettendo il perdono di peccati gravi come l’adulterio e la fornicazione.
Questo atteggiamento lo rese un bersaglio della fazione più rigida della comunità cristiana, che sostenne l’antipapa Ippolito, accusando Callisto di lassismo e di eresia.
Nonostante le critiche, Callisto rimase fedele alla sua visione di una Chiesa inclusiva e misericordiosa.
Durante il suo pontificato, Callisto confermò la pratica delle Quattro Tempora, convertì figure di spicco come il console Palmazio e i senatori Felice e Simplicio, e costruì la prima chiesa dedicata alla Madonna, la Basilica di Santa Maria in Trastevere.
Callisto morì da martire il 14 ottobre 222, gettato in un pozzo e lapidato dai suoi oppositori.
Sebbene il suo corpo non fu sepolto nella Cripta dei Papi da lui creata, venne in seguito trasferito nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.
La sua eredità di misericordia e servizio rimane un segno distintivo del suo pontificato, e il suo nome continua a essere associato alla grande opera di fede e carità che portò avanti fino alla fine.
