Nome: Alberto di Gerusalemme
Nascita: Circa 1149, Parma, Italia
Morte: 14 settembre 1214, San Giovanni d’Acri (attuale Akko, Israele)
Sant’Alberto di Gerusalemme, nato a Parma intorno al 1149, è ricordato come uno straordinario riformatore della Chiesa e un uomo di pace.
Dopo aver studiato diritto canonico e teologia, entrò nell’Ordine dei Canonici Regolari.
La sua vita ecclesiastica lo portò prima a diventare vescovo di Vercelli nel 1185 e poi, nel 1205, fu nominato patriarca di Gerusalemme, anche se non poté risiedere nella città a causa della sua occupazione musulmana.
Come patriarca, Sant’Alberto si trasferì a San Giovanni d’Acri, la sede temporanea della Chiesa di Gerusalemme.
La sua capacità di mediazione e la sua saggezza gli permisero di gestire con successo numerosi conflitti tra i cristiani crociati e le autorità musulmane della regione.
Alberto si impegnò con determinazione nel promuovere la pace e nel guidare i cristiani in Terra Santa, un territorio segnato da tensioni e guerre.
Uno dei contributi più duraturi di Sant’Alberto fu la stesura della Regola per i Carmelitani.
Alcuni eremiti che vivevano sul Monte Carmelo gli chiesero di dare una struttura alla loro comunità.
Alberto scrisse per loro una regola di vita basata su preghiera, lavoro e povertà, che divenne la base dell’Ordine Carmelitano.
Questa regola, approvata più tardi dal papa, contribuì alla crescita e alla diffusione dell’ordine in tutto il mondo cristiano.
Nonostante le sue opere di pace e riforma, Sant’Alberto trovò anche opposizione.
Un canonico di Acri, che era stato scomunicato per il suo comportamento indegno, lo assassinò il 14 settembre 1214 durante una processione religiosa.
La Chiesa riconosce Sant’Alberto come martire, ucciso per la sua integrità e il suo impegno nella fede.