In occasione dell’anniversario della morte di Albert Francis “Al” Molinaro, nato come Umberto Francesco Molinaro, ricordiamo uno degli attori più amati della televisione americana degli anni ’70 e ’80.
Con il suo volto bonario e la sua inconfondibile voce, Molinaro ha conquistato milioni di spettatori, trasformandosi in un’icona pop, simbolo di umorismo gentile e positività.
Nato a Kenosha, Wisconsin, il 24 giugno 1919, Al Molinaro era figlio di immigrati italiani che gli trasmisero i valori del lavoro e della determinazione. Nonostante le difficoltà economiche, riuscì a realizzare il sogno americano, anche se non in modo immediato. Prima di entrare nel mondo dello spettacolo, Molinaro svolse vari lavori e si avvicinò alla recitazione solo in età matura, sostenuto dal desiderio di raccontare la vita con leggerezza e umorismo.
La carriera di Molinaro esplose negli anni ’70 quando interpretò Murray the Cop nella serie televisiva “The Odd Couple”, basata sull’opera di Neil Simon.
Il personaggio, con la sua presenza goffa e simpaticamente fuori posto, si guadagnò il favore del pubblico. Tuttavia, il ruolo che lo consacrò a livello internazionale fu quello di Al Delvecchio, il proprietario del locale Arnold’s in “Happy Days”. Qui, Al divenne il punto di riferimento per Richie Cunningham e i suoi amici, con il suo tormentone “Yup-yup-yup-yup!” che divenne immediatamente riconoscibile.
In *Happy Days*, Molinaro rappresentava la figura paterna amichevole e saggia, sempre pronto ad ascoltare i problemi degli adolescenti che frequentavano il suo locale. La sua interpretazione divenne iconica proprio perché riusciva a trasmettere calore e simpatia, incarnando una sorta di rifugio emotivo per i giovani protagonisti e per il pubblico.
Molinaro non era un comico appariscente né si affidava a battute irriverenti; piuttosto, portava in scena un tipo di comicità pulita e quasi timida, ma per questo estremamente efficace.
La sua bravura stava nel far sorridere con piccoli gesti e reazioni pacate, rendendolo uno degli interpreti più amati della televisione americana.
Al Molinaro portò sullo schermo la genuinità del Midwest americano e dell’Italia delle origini, incarnando una comicità senza tempo. Il suo sorriso gentile e il modo in cui si rivolgeva agli altri personaggi lo resero una presenza rassicurante per gli spettatori, che lo vedevano come l’amico o lo zio che avrebbero voluto avere.
Al Molinaro ci ha lasciati il 30 ottobre 2015, all’età di 96 anni, lasciando un vuoto nella comunità italoamericana e tra i fan di “Happy Days” di tutto il mondo.
Oggi, il suo ricordo vive grazie alle repliche della serie e alla nostalgia degli spettatori che continuano ad apprezzare i suoi ruoli.
La sua vita è una testimonianza di come, anche partendo da umili origini, si possa raggiungere il cuore di milioni di persone.
L’eredità di Molinaro è fatta di risate sincere e di una comicità che non ha bisogno di essere gridata. Nel mondo veloce e talvolta caotico di oggi, il suo personaggio gentile ci ricorda il valore di una risata spontanea, capace di avvicinare le persone e di rendere la vita più leggera.