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5 luglio 2021. Addio a Raffaella Carrà l’icona transfemminista senza tempo.

Il 18 giugno 1943, in quel di Bologna veniva alla luce Raffaella Maria Roberta Pelloni, una bimba destinata a un futuro luminoso e illuminante, seppur costretta tra tutti i toni di una tv ancora in bianco e nero, regina incontrastata del varietà. Dopo aver toccato le vette della notorietà, Raffaella Carrà ha abbandonato i riflettori della vita il 5 luglio 2021, data di un lutto non soltanto artistico che ha lasciato un vuoto senza rimpiazzo. È un vuoto di un tempo troppo bello per essersene andato. Tempo di una televisione con pochi canali, ma molta arte compressa in certi appuntamenti che radunavano davanti al video tutti gli italiani. Lei, Raffaella, la Carrà, la showgirl, la cantante, la tifosa juventina, l’icona di un’arte in divenire, ancora tutta da inventare, Raffaella Carrà ballerina sempre in aria di “Fiesta”, Raffaella vorticosa donna intraprendente che ha esportato il suo affermarsi sul palco anche dall’estero, soprattutto nei paesi di lingua spagnola. Quanto manca Raffaella Carrà, ambasciatrice di romagnola italianità, manca “Forte Forte Forte”, e forse non soltanto a noi, romantici & nostalgici di una certa età. In uno dei miei pur modesti spettacoli teatrali, ho preso in prestito quel suo Tuca Tuca, concentrato di ironia, di dissacrante e audace danza universale, poiché calzava come un guanto a un riferimento altrettanto irriverente, caleidoscopico messaggio, insuperabile colpo di femminilità. Tre anni fa… Raffaella Carrà se ne andava in punta di piedi, senza fare “rumore, rumore”, mettendo a lutto sentito e sincero, spettatori e colleghi, un coro unanime, un ricordo e un tributo a una carriera a cavallo dei tempi, ma sempre davanti. La Carrà anni ‘60 e la televisione di Lelio Luttazzi, lo sceneggiato televisivo “La freccia nera”, gli anni ‘70 e “Canzonissima”, irripetibile successo in bianco e nero, e poi quella tv a colori e patinata degli anni ‘80 di “Pronto Raffaella”, la conduzione di “Domenica In”, la Carrà a Madrid con “Hola Raffaella” e poi gli anni ‘90 con  “Carramba! Che sorpresa”, che è il titolo di programma televisivo ma anche una citazione entrata nel linguaggio comune. E ancora avanti svolazzando nel calendario del tempo fino all’ultima apparizione su Rai 3 datata 2019. Le spoglie mortali della Carrà riposano in un’urna del cimitero di Porto Santo Stefano (Grosseto), ma per esperienza personale so per certo che l’anima della Raffa nazionale è in qualche “altrove”… un po’ più in là. Me la immagino soubrette oltre le nuvole a intrattenere anime, santi, angeli e chissà quanti altri, Dio solo lo sa, con un ritmo “Caliente Caliente”, coinvolgendo in un “Ballo Ballo” disinvolto e appassionato persino San Pietro, tra un Tuca e l’altro, cantando gioiosa: “A far l’amore comincia tu”.

E per inciso, non c’è alcuna prova che alla fine del tunnel, in quel prato verde che vidi per un breve istante, prima di essere cacciato indietro, le cose non vadano davvero a finire così. E dunque, cara Raffaella Carrà: “Tanti Auguri e Felicità tà-tà”.

Carlo Mariano Sartoris

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