Imprenditore illuminato, padre, pioniere, mecenate, intellettuale appassionato, leader carismatico. Così è ricordato Pietro Barilla nelle celebrazioni, a 25 anni dalla morte, nella sede di Parma del gruppo alimentare e dolciario da lui fondato. Alla cerimonia voluta dalla famiglia Barilla, informa una nota l’omonimo pastificio, insieme ai figli hanno partecipato venerdì scorso circa 1.200 tra dipendenti ed ex dipendenti dello stabilimento.
L’evento ha ricordato una figura chiave del Novecento, scomparso il 16 settembre 1993, e un uomo capace di grandi imprese, come quella di riacquistare nel 1979 l’azienda di famiglia dopo averla ceduta nel 1971 al Gruppo americano WR Grace a causa della crisi economica che colpì il nostro Paese. “Date da mangiare alle persone quello che dareste ai vostri figli” amava ripetere Pietro Barilla ai suoi collaboratori.
Capitano d’industria, Pietro Barilla ha rappresentato un vero esempio di umanesimo imprenditoriale. Dotato di un’italianità molto emiliana, volitiva e pragmatica è stato molto amato, in particolare dai suoi operai per i quali era semplicemente il “Signor Pietro”. E’ lui che decide nel 1969 la costruzione del pastificio di Pedrignano (Parma) che poi diventerà il più grande stabilimento di pasta al mondo, dando lavoro a migliaia di persone del territorio. Nello stesso tempo ”esporta” l’azienda scommettendo sulle potenzialità del Sud Italia: ad esempio la costruzione dello stabilimento dei prodotti da forno di Melfi (Potenza) in Basilicata nel 1987.
L’Ospedale dei Bambini di Parma oggi porta il suo nome, mentre restano nella memoria collettiva claim come ”Con pasta Barilla è sempre domenica”, nato al tavolino del bar Orologio di Parma conversando con due suoi amici: lo storico grafico Erberto Carboni e il critico cinematografico Pietro Bianchi.
fonte: ansa.it