Una ragazza romana viene trovata morta sulla spiaggia di Torvajanica. Si chiama Wilma Montesi, ha vent’anni, è bella e di famiglia modesta. Dapprima si pensa a una disgrazia o a un suicidio. Solo in un secondo momento si scopre che Wilma avrebbe partecipato a un festino a base di sesso e droga a cui ha preso parte anche Piero Piccioni, figlio di un esponente di rilievo della Democrazia Cristiana. Il caso Montesi diventa il primo delitto mediatico della storia della Repubblica.
L’Italia si appassiona alla vicenda ed abbraccia la tesi della povera ragazza vittima di un gioco di potenti. La Democrazia Cristiana subisce un duro contraccolpo e nelle elezioni di giugno perde l’8 per cento dei voti.
Il processo dura quattro anni e si conclude con l’assoluzione di tutti i sospettati, compreso Piccioni. Il caso Montesi rimane un mistero.