La polizia apre il fuoco su un gruppo di dimostranti di colore uccidendone sessantanove e ferendone 180. La manifestazione è organizzata dal Pan Africanist Congress per protestare contro la cosiddetta “pass law”, il decreto governativo che obbligava tutti i cittadini sudafricani neri ad esibire uno speciale permesso se fossero stati fermati in un’area riservata ai bianchi. La notizia del massacro crea un’ulteriore escalation della tensione fra i neri e il governo bianco. In risposta al diffondersi della protesta, il 30 marzo il governo dichiara la legge marziale.