Tre giorni prima della morte, Palach si dà fuoco nella Piazza San Venceslao di Praga, per protestare contro l’invasione della Cecoslovacchia da parte dell’Unione Sovietica, avvenuta nell’agosto del 1968. Nel giorno del funerale di Palach, come scrive Enzo Bettiza “… il suono delle sirene a mezzogiorno e il rintocco delle campane trasformano l’intera città in un paesaggio pietrificato dove tutti rimangono fermi e silenziosi per cinque minuti”.