Muore in Islanda Bobby Fischer, uno dei più talentuosi giocatori di scacchi di tutti i tempi. Statunitense di nascita, Fischer conquista il titolo di campione del mondo nel 1972, a Reykjavik, battendo il sovietico Boris Spassky in quello che è considerato il “match del secolo”. La sua vittoria, in quegli anni di guerra fredda, assume quasi un significato simbolico, caricando Fischer di implicazioni a cui lui si sottrae. Geniale quanto eccentrico e irrequieto, il campionissimo diviene così un acceso critico del suo stesso Paese: rinuncia alla cittadinanza, trasgredisce alla direttiva del Dipartimento di Stato di non giocare una finale in Jugoslavia e finisce inviso alle autorità statunitensi. Fino alla fine, Fischer riserva al proprio paese parole dure di disapprovazione.
17 gennaio 2008. La scomparsa di Bobby Fischer, lo scacchista dissidente.
17 Gennaio 2024, 04:00
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