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28 settembre 1970. L’addio a Nasser, amico dell’occidente.

Muore Gamal Abdel Nasser. Uomo politico egiziano, partecipa al colpo di stato che abbatte la monarchia di Faruk. Viene nominato primo ministro nel 1954. Tale momento segna l’inizio di un lungo potere che lo vedrà diventare Presidente dell’Egitto dal 23 giugno 1956 fino al giorno della morte. Il suo ruolo è centrale nella storia mediorientale del dopoguerra. È lui a nazionalizzare il Canale di Suez e a respingere le pretese di Francia e Inghilterra per continuare a controllare il canale. Grande sostenitore dell’unità tra i Paesi Arabi, Nasser resta per anni l’anello di congiunzione tra l’occidente e il mondo arabo. La sua figura perde parte del proprio potere dopo la sconfitta nella “guerra dei 6 giorni” contro Israele, ma resta un personaggio chiave in tutti i futuri dialoghi tra le parti avverse. Quando muore, alla Presidenza della Repubblica sale il Vice-Presidente Anwar al-Sâdât, che con lui aveva fatto parte del movimento degli “Ufficiali Liberi”.

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