Il 2 gennaio 1991 si spegneva a Roma Renato Ranucci, noto a tutti come Renato Rascel, una delle figure più amate e versatili dello spettacolo italiano. Conosciuto affettuosamente come il “Piccoletto Nazionale” per la sua minuta statura e l’irresistibile simpatia, Rascel fu attore, comico, cantautore e uomo di teatro, capace di conquistare generazioni di spettatori con il suo talento multiforme.
Gli inizi di una carriera straordinaria
Nato a Torino il 27 aprile 1912, Rascel si trasferì con la famiglia a Roma, dove iniziò a lavorare giovanissimo nel mondo dello spettacolo.
Il suo debutto avvenne come batterista in alcune orchestre, ma ben presto la sua innata capacità di intrattenere lo portò sul palcoscenico come comico e cantante. Negli anni Trenta, si unì alla compagnia teatrale dei fratelli De Filippo, dove iniziò a farsi notare per la sua energia e originalità.
L’ascesa al successo
La vera svolta arrivò negli anni Quaranta, quando Rascel si affermò come una delle star del varietà e dell’avanspettacolo italiano.
Il suo stile era unico: un mix di ironia, buffoneria raffinata e umanità che lo rendeva immediatamente riconoscibile.
§Tra i suoi personaggi più celebri ricordiamo l’“Uomo di carta” e il timido “piccoletto”, figure che incarnavano il suo modo di fare comicità, sempre garbata e mai volgare.
Il cantautore che conquistò il cuore degli italiani
Parallelamente alla carriera teatrale, Rascel intraprese un percorso musicale di grande successo.
Tra i suoi brani più celebri spiccano “Arrivederci Roma”, un inno nostalgico alla capitale italiana, e “Romantica”, con cui vinse il Festival di Sanremo nel 1960. Le sue canzoni, spesso intrise di malinconia e leggerezza, riflettevano il suo carattere poliedrico, capace di passare dalla comicità alla poesia con disinvoltura.
Il teatro e il cinema
Rascel è stato protagonista di numerosi spettacoli teatrali e film, consolidando la sua fama come uno degli interpreti più amati dello spettacolo italiano. Memorabili sono le sue interpretazioni nei musical, come “Il cappello di paglia di Firenze”, e nei film, tra cui “Policarpo, ufficiale di scrittura” e “Totò, Peppino e la dolce vita”. Con la sua mimica inconfondibile e il suo humor surreale, Rascel seppe ritagliarsi un posto unico nel panorama cinematografico e teatrale dell’epoca.
Renato Rascel non è stato solo un intrattenitore: è stato un innovatore.
Ha saputo creare un ponte tra la tradizione del teatro popolare e le nuove forme di intrattenimento, portando sempre al centro del suo lavoro un profondo rispetto per il pubblico.
La sua capacità di far ridere e riflettere allo stesso tempo lo ha reso un simbolo di un’epoca in cui lo spettacolo era al servizio dell’umanità.
Renato Rascel continua a vivere nel cuore degli italiani attraverso le sue canzoni, i suoi film e il suo esempio di professionalità e dedizione.
Il “Piccoletto Nazionale” ci ha insegnato che la vera grandezza non si misura in centimetri, ma nel talento e nella capacità di emozionare.