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Il Santo del giorno 17 dicembre: San Giovanni de Matha, Sacerdote.

Nome: Giovanni de Matha
Nascita: 23 giugno 1154, Faucon, Francia
Morte: 15 dicembre 1213, Roma

San Giovanni de Matha, nato il 23 giugno 1154 a Faucon in Provenza, è una figura straordinaria della Chiesa cattolica, ricordato soprattutto come fondatore dell’Ordine della Santissima Trinità per la redenzione degli schiavi.
Giovanni nacque da una famiglia nobile e ricevette un’educazione accurata, mostrando fin da giovane un’intelligenza brillante e una profonda sensibilità per le sofferenze altrui.
Studiò teologia ad Aix e poi all’Accademia di Parigi, dove ottenne con successo il dottorato.
Nonostante il suo talento accademico, fu la sua pietà a colpire l’arcivescovo di Parigi, che lo incoraggiò a farsi sacerdote.
Durante la celebrazione della sua prima Messa nel 1192, Giovanni ebbe una visione celeste: un angelo bianco-vestito con una croce rosso-turchese sul petto e le mani distese sopra due schiavi, uno moro e uno bianco.
Questo evento mistico gli rivelò la missione della sua vita: la redenzione dei cristiani prigionieri in terra musulmana.
Per meglio prepararsi alla sua missione, Giovanni si ritirò per tre anni in preghiera e penitenza presso l’eremita Felice di Valois.
I due, ispirati da un’apparizione di un cervo con una croce rosso-turchese tra le corna, decisero di dedicarsi al riscatto degli schiavi.
Insieme, elaborarono un progetto che presentarono a papa Innocenzo III.
Nel 1198, Innocenzo III approvò la fondazione dell’Ordine della Santissima Trinità, noto come Trinitari, con il compito specifico di liberare i cristiani catturati dai musulmani.
I membri dell’ordine indossavano un abito bianco con una croce rosso-turchese sul petto.
Giovanni fondò il primo convento dei Trinitari a Cerfroid, nei pressi di Meaux, e successivamente un convento e un ospedale a Roma, presso la Chiesa di San Tommaso in Formis al Celio, che gli fu affidata dal Papa.
Da lì, organizzò missioni per liberare schiavi in Spagna, Marocco e Algeria.
Durante queste missioni, Giovanni compì opere di grande carità e zelo apostolico, portando conforto spirituale e materiale ai prigionieri e riscattando molti di loro.
La sua instancabile attività attirò l’ammirazione e il sostegno di numerosi fedeli e autorità ecclesiastiche.
Nel 1209, a Roma, Giovanni incontrò San Francesco d’Assisi, offrendo ospitalità al futuro fondatore dei Francescani e instaurando con lui una profonda amicizia.
Giovanni de Matha morì a Roma il 17 dicembre 1213, lasciando un’eredità spirituale e caritativa che continua attraverso l’opera dei Trinitari.
Il suo culto fu approvato da papa Alessandro VII nel 1666, e la sua memoria liturgica è celebrata il 17 dicembre.

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