Virginia Centurione Bracelli, nata il 2 aprile 1587 a Genova, fu una figura straordinaria della storia religiosa italiana.
Proveniente da una nobile e ricca famiglia genovese, ricevette un’educazione profonda, sia religiosa sia culturale, che le permise di distinguersi per le sue opere di carità e la dedizione verso i più bisognosi.
Suo padre, Giorgio Centurione, fu doge della Repubblica di Genova nel biennio 1621-1622, mentre sua madre, Lelia Spinola, proveniva da un’altra illustre famiglia.
Nonostante il suo desiderio di intraprendere la vita religiosa, Virginia dovette piegarsi alla volontà dei genitori, che la promisero in sposa a Gaspare Bracelli, giovane di famiglia nobile ma di vita dissoluta.
Il matrimonio di Virginia fu breve e segnato dalla sofferenza.
Gaspare, affetto da tubercolosi e logorato dai suoi vizi, morì prematuramente nel 1607, lasciandola vedova a soli 20 anni con due figlie da crescere.
Dopo la morte del marito, Virginia fece voto di castità e decise di dedicare la sua vita a Dio e al prossimo.
Iniziò ad aiutare i poveri e i sofferenti in una Genova colpita dalla guerra e dalla miseria, trasformando il dolore personale in una missione di carità.
Il punto di svolta nella sua vita arrivò quando accolse una bambina abbandonata.
Questo evento accese in lei il desiderio di proteggere le giovani vulnerabili, spesso esposte al rischio di sfruttamento e prostituzione.
Virginia trasformò la sua casa in un rifugio per bambine e giovani donne, dedicando le sue risorse personali per accoglierle e istruirle.
La sua opera crebbe rapidamente: nel 1631 si trasferì con le ragazze nel convento di Monte Calvario, che divenne il cuore della sua attività caritativa, noto come il “Rifugio di Monte Calvario”.
Virginia fondò inoltre l’Ordine delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario, chiamate anche “Brignoline”, per garantire continuità alla sua missione.
Le religiose si impegnavano non solo nell’educazione, ma anche nell’assistenza ai malati, ai poveri e ai prigionieri.
Durante le guerre e le carestie che colpirono l’Italia settentrionale nel XVII secolo, Virginia si distinse per il suo instancabile impegno nell’assistenza ai profughi e ai bisognosi.
Partecipò alla riorganizzazione del lazzaretto di Genova e collaborò con istituzioni pubbliche, come l’”Ufficio dei Poveri” e le “Otto Signore della Misericordia”.
Con la sua determinazione, riformò la distribuzione degli aiuti, assicurando che raggiungessero i più poveri.
Nel 1642 istituì le “quarant’ore”, un periodo di preghiera e adorazione del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede tra i fedeli.
Questo gesto rappresenta la sua profonda devozione e il suo desiderio di unire l’azione caritativa alla spiritualità.
Negli ultimi anni della sua vita, Virginia si dedicò alla gestione delle sue opere e alla formazione delle sue “figlie”.
Nel 1641, per assicurare la stabilità del Rifugio, chiese al Senato della Repubblica di Genova di nominare protettori pubblici per l’amministrazione della comunità.
Morì il 15 dicembre 1651 a Genova, lasciando un’eredità di amore, dedizione e carità.
Virginia Centurione Bracelli fu beatificata da Papa Giovanni Paolo II il 22 settembre 1985 e canonizzata dallo stesso pontefice il 18 maggio 2003.
Oggi il suo corpo, quasi incorrotto, è venerato nella casa madre delle “Brignoline” a Genova.
La sua memoria liturgica si celebra il 15 dicembre.
Il Santo del giorno 15 dicembre: Santa Virginia Centurione Bracelli, Vedova.
Nome: Virginia Centurione Bracelli
Nascita: 2 aprile 1587, Genova
Morte: 15 dicembre 1651, Genova