Una raccolta straordinaria di immagini inedite, oggetti iconici e documenti personali porta alla luce il mondo artistico e privato di Vittorio De Sica, grazie all’esposizione curata nei rinnovati spazi della Galleria Modernissimo. Tra i pezzi più preziosi, il “baule dei ricordi” appartenente ai figli Emi, Manuel e Christian De Sica, offre uno sguardo intimo e profondo sulla vita di uno dei grandi Maestri del Novecento.
La mostra, a cura della Cineteca di Bologna, include una ventina di manifesti originali, centinaia di fotografie provenienti dagli archivi personali dell’artista, dei suoi figli e di Giuditta Rissone, oltre a video, costumi di scena, lettere significative con i più importanti artisti dell’epoca.
Si ripercorrono momenti salienti come l’incontro con Charlie Chaplin, la collaborazione con Cesare Zavattini, gli Oscar che hanno consacrato i suoi film e la celebre bicicletta protagonista di una delle pellicole più iconiche della storia del cinema. L’esposizione racconta il De Sica regista e attore, ma anche il cantante, l’uomo di spettacolo e il marito, svelando l’intreccio tra il De Sica pubblico e il De Sica privato: dall’amore per la prima moglie Giuditta Rissone a quello per Maria Mercader.
Il percorso espositivo inizia dalle prime esperienze teatrali, narrando l’ascesa sui palcoscenici italiani, il successo ottenuto con Mario Mattoli e la compagnia Za Bum, il rapporto con Luigi Pirandello e la popolarità come cantante. Gli anni Trenta lo vedono diviso tra teatro e cinema, incarnando l’attore giovane e innovativo richiesto dal nuovo cinema sonoro italiano, capace di unire recitazione e canto. La scelta coraggiosa di non aderire al regime fascista segna una svolta: De Sica passa dietro la macchina da presa, diventando il pioniere di un cinema personale e universale.
Con il neorealismo, insieme a Roberto Rossellini, firma quattro capolavori intramontabili: Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano e Umberto D. La mostra approfondisce anche i difficili rapporti con il sottosegretario Giulio Andreotti durante la Guerra Fredda e la complessità della sua vita privata, divisa tra due famiglie. Non manca un omaggio al sodalizio con Sophia Loren e ai numerosi personaggi straordinari da lui creati.
La sezione finale invita a riflettere sull’immensa eredità artistica di De Sica, con una narrazione che intreccia la Storia italiana del Novecento alle mille sfaccettature di un artista prolifico e geniale. Una mostra caleidoscopica e vertiginosa che, attraverso “Tutti i De Sica”, porta i visitatori a scoprire che, in fondo, siamo tutti un po’ De Sica.
LPP