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2 novembre 2020. Addio a Gigi Proietti, maestro del teatro e dell’umorismo italiano.

Il 2 novembre segna l’anniversario della morte di Gigi Proietti, scomparso nel 2020, proprio nel giorno del suo ottantesimo compleanno.
La sua assenza si fa sentire ancora, ma la sua voce, il suo talento e la sua inconfondibile risata continuano a vivere attraverso i tanti personaggi che ha interpretato e nei cuori del pubblico che lo ha amato.
Proietti è stato uno dei volti più amati dello spettacolo italiano, un artista completo che ha saputo spaziare dal teatro al cinema, dalla televisione alla musica, lasciando un segno profondo nella cultura del nostro Paese.

Nato a Roma il 2 novembre 1940, Luigi “Gigi” Proietti scoprì presto la sua passione per il palcoscenico.
Dopo aver iniziato gli studi in giurisprudenza, si dedicò interamente alla recitazione, diventando uno degli interpreti più versatili della sua generazione.
Il successo arrivò negli anni ’70 con lo spettacolo *A me gli occhi, please*, un one-man show che mescolava commedia, musica e improvvisazione. Questo spettacolo divenne una delle sue opere più iconiche, rappresentata più volte negli anni e consacrata a culto del teatro italiano.

La sua abilità nell’improvvisazione e la capacità di passare da ruoli comici a ruoli drammatici con naturalezza lo resero una figura unica.
Sul palco, Proietti sapeva mantenere il pubblico sospeso tra risate e lacrime, capace di trasformare qualsiasi monologo in un’esperienza condivisa e intensa.

Proietti fu anche un volto amatissimo del cinema e della televisione italiana. Sul grande schermo, uno dei suoi ruoli più celebri fu quello di Mandrake in *Febbre da cavallo* (1976), una commedia cult che rimane nel cuore degli spettatori italiani.
Il personaggio di Mandrake divenne il simbolo di un’intera generazione e Proietti lo interpretò con un’ironia ineguagliabile, conferendo al personaggio sfumature che solo un attore del suo calibro avrebbe potuto offrire.

In televisione, conquistò il pubblico italiano interpretando il personaggio di *Il Maresciallo Rocca*, una serie di successo che lo vide nel ruolo di un maresciallo dei Carabinieri umano e paterno, capace di affrontare indagini e drammi personali con lo stesso spirito. Questo ruolo contribuì a rafforzare la sua popolarità anche tra le nuove generazioni, rendendolo un volto familiare e amato in ogni casa italiana.

Gigi Proietti non è stato solo un attore; è stato anche un grande maestro per molti giovani talenti. Con la sua scuola di teatro, Proietti ha formato e ispirato generazioni di attori, trasmettendo la sua passione per l’arte e il rispetto per il mestiere.
Tra i suoi allievi si annoverano oggi alcuni dei nomi più importanti della recitazione italiana, e il suo metodo di insegnamento, basato sull’ironia e sull’impegno, ha influenzato molti attori.

La sua eredità va oltre la sua carriera: Proietti ha rappresentato per molti un simbolo della romanità, un interprete autentico della cultura e del linguaggio di Roma. Con il suo humor tagliente e la sua sensibilità, ha saputo portare in scena la vita quotidiana, raccontando storie di gente comune con una verità e una profondità che solo un grande artista possiede.

A tre anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Gigi Proietti rimane vivo nel cuore degli italiani.
La sua risata, la sua voce e il suo spirito continuano a risuonare, facendoci sorridere e riflettere. Proietti ha incarnato il teatro, il cinema e la televisione come pochi altri, trasformando ogni ruolo in un’opera d’arte. Il suo talento e la sua umanità lo rendono uno di quei maestri che rimarranno per sempre nei ricordi di chi lo ha amato e seguito, continuando a ispirare nuove generazioni di artisti e spettatori.

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