Oggi è l’anniversario della morte di Mario Del Monaco, uno dei più grandi tenori italiani del XX secolo, scomparso nel 1982.
La sua voce potente e drammatica, unita a una presenza scenica magnetica, lo ha reso un punto di riferimento per l’interpretazione di ruoli operistici, in particolare quelli verdiani e veristi.
La sua carriera è stata costellata di successi nei principali teatri d’opera del mondo, e il suo ricordo continua a vivere nei cuori degli appassionati di musica e degli addetti ai lavori.
Nato a Firenze il 27 luglio 1915, Del Monaco si distinse fin da giovane per le sue doti vocali fuori dal comune.
Studiò al Conservatorio di Pesaro, perfezionando la sua tecnica sotto la guida di maestri influenti come Arturo Melocchi. Fece il suo debutto ufficiale nel 1940, ma fu il suo ruolo in “Cavalleria Rusticana” di Mascagni a segnare l’inizio della sua ascesa nella scena operistica internazionale.
Uno degli elementi distintivi di Mario Del Monaco era la sua vocalità possente, capace di dominare le orchestre più voluminose.
Nonostante la critica talvolta mettesse in discussione la sua tecnica e la mancanza di sfumature più morbide, Del Monaco è stato amato per la forza espressiva che imprimeva a ogni personaggio che interpretava.
La sua interpretazione di Otello di Verdi rimane leggendaria: non solo per la potenza vocale, ma anche per la profondità emotiva con cui incarnava il tragico personaggio.
Il successo di Del Monaco non si limitò all’Italia.
I teatri più prestigiosi del mondo, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, il Metropolitan Opera di New York e il Covent Garden di Londra, lo accolsero come una delle loro star indiscusse. Del Monaco collaborò con grandi direttori d’orchestra come Herbert von Karajan e Tullio Serafin, cementando la sua fama come uno dei più grandi interpreti dell’opera italiana.
Ma oltre alla sua carriera operistica, Del Monaco si avventurò anche nel mondo della musica da camera e del cinema.
Le sue registrazioni di arie e romanze popolari lo resero ancora più amato dal grande pubblico, mentre la sua passione per le automobili e per la vita mondana lo fece diventare una figura pubblica carismatica, molto amata dai media.
Mario Del Monaco morì a Mestre nel 1982, all’età di 67 anni, dopo aver lottato per diversi anni contro problemi di salute.
Tuttavia, la sua eredità artistica non è mai stata dimenticata. Le sue registrazioni sono ancora oggi ritenute insuperabili per intensità e tecnica, e il suo nome continua a risuonare nei teatri di tutto il mondo, ispirando nuove generazioni di cantanti e appassionati.
Il mondo della lirica lo celebra con affetto e ammirazione, riconoscendo in lui non solo un grande artista, ma anche un uomo che ha saputo dare tutto se stesso alla musica e al teatro.