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23 settembre 1973. Muore Pablo Neruda.

Il 23 settembre 1973, pochi giorni dopo il colpo di stato di Pinochet e la tragica scomparsa del presidente Salvador Allende, moriva Pablo Neruda, poeta cileno insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1971.
Neruda è stato una delle voci poetiche più rilevanti del panorama sudamericano del XX secolo, con una fama che ha ampiamente superato i confini del suo paese e del continente, conquistando un riconoscimento universale.
Sin dalla sua morte, avvenuta in circostanze che sollevarono dubbi, si sospettò che potesse esserci qualcosa di oscuro dietro la sua fine.
Tuttavia, risulta ormai accertato che il poeta, colpito da un cancro, fosse in condizioni gravissime e senza possibilità di guarigione. Nonostante ciò, la coincidenza tra la fine del Cile democratico e socialista e la scomparsa del grande poeta, noto per la sua fede comunista, non poté che scuotere profondamente l’opinione pubblica internazionale.
Ricardo Neftalí Reyes Basoalto, questo il vero nome di Pablo Neruda, nacque nel 1904 a Parral, in una famiglia modesta. A soli diciannove anni pubblicò sotto lo pseudonimo di Neruda la sua prima raccolta, *Veinte poemas de amor y una canción desesperada*, che gli valse un’immediata notorietà, accompagnata però anche da critiche per la spregiudicatezza dei versi.
Nella seconda metà degli anni Venti, per necessità economiche, Neruda accettò incarichi diplomatici per conto del Cile, che lo portarono a viaggiare per il mondo, entrando in contatto con realtà culturali e politiche diverse. Tra queste, l’incontro con la Spagna ebbe un ruolo cruciale nella sua vita e nel suo percorso intellettuale. Visse in prima persona la tragedia della guerra civile spagnola, la sconfitta del Fronte Repubblicano e l’instaurarsi della dittatura franchista, eventi che lo segnarono profondamente e lo spinsero ad abbracciare il comunismo. Da questo momento, la sua poesia si fece sempre più impegnata politicamente e socialmente, culminando nella monumentale opera *Canto general*, una raccolta dedicata all’America Latina, alla sua storia, alle sue luci e ombre.
Ciò che rende la poesia di Neruda ancora oggi così amata e popolare non è solo l’impegno politico, ma soprattutto la sua capacità di esprimere con semplicità e chiarezza i sentimenti più profondi e complessi dell’animo umano. La sua poetica universale e accessibile continua a toccare corde emotive in tutto il mondo.
Quando nel 1971 Neruda ricevette il Premio Nobel per la Letteratura, la scelta fu accolta con entusiasmo, segnando uno dei momenti più felici di quell’onorificenza. In Italia, la sua figura è particolarmente legata al film *Il Postino*, anche se il vero protagonista del film è il pescatore interpretato da Massimo Troisi. Tuttavia, la presenza di Neruda nel racconto cinematografico ha contribuito a consolidare il suo mito nel nostro immaginario collettivo.

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