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13 settembre 1980. Hanno sparato a “Er Negro”.

Roma. In una calda giornata del 13 settembre 1980, piazza San Cosimato, uno degli angoli più tranquilli del rione Trastevere, si trasforma improvvisamente in uno scenario di sangue e morte. Franco Giuseppucci, conosciuto nel mondo criminale con il soprannome di “Er Negro”, viene brutalmente assassinato a colpi d’arma da fuoco. A trentatré anni, Giuseppucci era già una figura di spicco della malavita romana, uno dei fondatori della famigerata Banda della Magliana, che negli anni ’70 e ’80 dominava il panorama criminale della Capitale.
Nato e cresciuto nei quartieri popolari di Roma, Giuseppucci si era fatto strada nel mondo della criminalità grazie alla sua astuzia, carisma e, non da ultimo, alla sua violenza spietata.
Nel 1977, fu proprio lui a orchestrare quello che sarebbe stato ricordato come il primo atto della Banda della Magliana: il rapimento del duca Massimiliano Grazioli Lante della Rovere, nobile romano, un’operazione che segnò l’inizio delle attività del gruppo e che gettò le basi per una delle più potenti organizzazioni criminali della storia italiana.
L’omicidio di Giuseppucci rappresenta una frattura all’interno del mondo della criminalità romana. Nonostante fosse un leader rispettato e temuto, la sua crescente influenza e l’ambizione smisurata avevano attirato l’attenzione e l’invidia di altri esponenti della mala capitolina. A decretare la sua morte furono i fratelli Maurizio e Mario Proietti, noti malviventi legati ad altre frange del crimine romano, che vedevano in Giuseppucci un ostacolo alla propria ascesa.
Il giorno dell’omicidio, Franco Giuseppucci era a bordo della sua auto, una Lancia Fulvia, parcheggiata a pochi metri dalla piazza. I Proietti, senza esitazione, gli si avvicinarono e spararono ripetutamente. Giuseppucci non ebbe il tempo di reagire. La sua morte fu istantanea, lasciando sgomenti i passanti e segnando un punto di svolta nelle dinamiche interne della malavita romana.
La morte di “Er Negro” non fu soltanto un fatto di cronaca, ma un evento che ebbe ripercussioni durature sulla criminalità organizzata romana. La Banda della Magliana, priva del suo leader carismatico, dovette affrontare un periodo di tensioni interne, con lotte di potere tra i vari membri che aspiravano a prendere il controllo del gruppo.
Oggi, a oltre quarant’anni dall’omicidio di Franco Giuseppucci, il ricordo di “Er Negro” e della Banda della Magliana rimane impresso nella memoria collettiva di Roma. Una storia fatta di crimini, intrighi, violenza e potere, che ha segnato una delle pagine più oscure della città eterna.

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