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30 agosto 2003. Addio a Charles Bronson: il duro di Hollywood che ha conquistato il mondo.

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Charles Bronson, nato Charles Dennis Buchinsky il 3 novembre 1921 a Ehrenfeld, Pennsylvania, è stato uno degli attori più iconici del cinema del XX secolo. Conosciuto per i suoi ruoli da duro e il suo sguardo penetrante, Bronson ha rappresentato una figura emblematica del cinema d’azione e del western, diventando un simbolo di forza e determinazione.
Bronson nacque in una famiglia di immigrati lituani di origine polacca, in una delle zone minerarie più povere della Pennsylvania. Cresciuto in una famiglia numerosa, era l’undicesimo di quindici figli. Suo padre era un minatore di carbone, e Bronson stesso iniziò a lavorare in miniera fin da giovane per aiutare la famiglia dopo la morte del padre.
Nonostante le difficoltà economiche, Bronson riuscì a frequentare la scuola superiore e, successivamente, durante la Seconda Guerra Mondiale, si arruolò nell’aeronautica militare degli Stati Uniti, servendo come artigliere su un bombardiere B-29. Fu durante questo periodo che iniziò a sviluppare un interesse per la recitazione, che lo portò a trasferirsi a Los Angeles al termine della guerra.
La carriera di Bronson iniziò lentamente, con piccoli ruoli non accreditati in film degli anni ’50. Fu solo nel 1954, con il film “La piovra” (Crime Wave), che iniziò a guadagnare attenzione per i suoi ruoli di supporto. Il suo aspetto ruvido e la sua voce profonda lo resero perfetto per ruoli di criminali e uomini duri, e ben presto il suo talento cominciò a emergere.
Nel 1960, Bronson ottenne il suo primo ruolo importante nel film “I magnifici sette” (The Magnificent Seven), dove interpretò Bernardo O’Reilly, uno dei pistoleri assoldati per proteggere un villaggio messicano. Il film, una versione western del classico giapponese “I sette samurai”, divenne un successo mondiale, e Bronson si fece notare per la sua presenza scenica imponente.
Gli anni ’60 e ’70 segnarono l’apice della carriera di Bronson.
Nel 1963, recitò nel classico bellico “La grande fuga” (The Great Escape), dove interpretò Danny “Il Re delle Gallerie”, un prigioniero di guerra specializzato nello scavare tunnel. Il film consolidò la sua reputazione di attore di talento e gli aprì le porte a ruoli sempre più significativi.
Bronson divenne una star internazionale grazie al suo ruolo in “Il buono, il brutto e il cattivo” (The Good, the Bad and the Ugly), anche se la vera consacrazione arrivò con “C’era una volta il West”(Once Upon a Time in the West) di Sergio Leone nel 1968. In questo film, Bronson interpretò il misterioso pistolero noto come “Armonica”, un personaggio silenzioso e determinato in cerca di vendetta.
La sua performance divenne leggendaria, e il film è oggi considerato uno dei migliori western mai realizzati.
Durante gli anni ’70, Bronson divenne uno degli attori più pagati di Hollywood, grazie a film come “L’assassino di pietra” (The Stone Killer, 1973), “Città violenta” (Violent City, 1970), e soprattutto “Il giustiziere della notte” (Death Wish, 1974), che lo trasformò in una vera e propria icona del cinema d’azione. In “Il giustiziere della notte”, Bronson interpretò Paul Kersey, un tranquillo architetto che si trasforma in un vigilante dopo che la sua famiglia è vittima di un brutale attacco. Il film generò quattro sequel e alimentò un dibattito acceso sulla giustizia fai-da-te e sulla violenza urbana.
Nonostante l’immagine dura sullo schermo, nella vita privata Bronson era noto per essere un uomo riservato e gentile. Si sposò tre volte; la sua seconda moglie, l’attrice Jill Ireland, fu il grande amore della sua vita. I due lavorarono insieme in numerosi film e rimasero insieme fino alla morte di Ireland nel 1990 a causa di un cancro. Questo evento colpì profondamente Bronson, che ridusse notevolmente le sue apparizioni sul grande schermo negli anni successivi.
Nel corso degli anni ’90, Bronson apparve in pochi film, spesso interpretando ruoli secondari, prima di ritirarsi definitivamente dalle scene alla fine del decennio. La sua salute cominciò a deteriorarsi, e trascorse gli ultimi anni della sua vita lontano dai riflettori.
Charles Bronson morì il 30 agosto 2003 a Los Angeles, a causa di una polmonite, all’età di 81 anni. La sua morte segnò la fine di un’era per molti fan del cinema d’azione e del western.
Charles Bronson lasciò un’eredità indelebile nel cinema, diventando un simbolo di forza e giustizia per diverse generazioni di spettatori. Con oltre 60 film all’attivo, il suo stile unico e la sua capacità di incarnare personaggi duri ma profondamente umani lo hanno reso uno degli attori più amati e rispettati della sua epoca.
La sua immagine di duro, alimentata da ruoli iconici come quello di Paul Kersey e Armonica, ha definito un intero genere cinematografico e continua a ispirare attori e registi ancora oggi.
Bronson rimane un punto di riferimento per chiunque ami il cinema d’azione e western, un attore che, con il suo carisma silenzioso e la sua presenza imponente, ha saputo conquistare il cuore del pubblico di tutto il mondo.

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