Il “Principe Nero”, Junio Valerio Borghese, rampollo del nobile casato romano, muore in circostanze misteriose, a Cadice. Come ufficiale di marina, si distingue per il suo valore nel corso della Seconda guerra mondiale e, dopo l’armistizio del 1943, aderisce alla Repubblica di Salò.
Arrestato nel 1949 per collaborazionismo, evitando di essere ucciso grazie ad un accordo con gli Americani, Borghese viene scarcerato per amnistia nel febbraio 1949.
Dopo la guerra aderisce al Movimento Sociale e nel 1967 fonda il Fronte Nazionale di ispirazione estremista. Personaggio controverso della storia della Repubblica, nel 1970 è protagonista di un tentato golpe.
Per evitare il mandato di cattura, si rifugia nella Spagna franchista, dove rimane fino alla sua morte, nonostante, nel 1973, fosse stato revocato l’ordine di cattura da parte della magistratura italiana.