É il 23 giugno quando i Nar uccidono Mario Amato, sostituto procuratore della Repubblica di Roma. Chiamato a riprendere le indagini sui gruppi della destra eversiva, dopo l’omicidio del collega Vittorio Occorsio, Amato scopre i legami tra i Nar e la banda della Magliana ed è l’unico, insieme ad Occorsio, a tentare una “lettura globale” del terrorismo nero. Solo e senza scorta, viene ucciso da Gilberto Cavallini e da Luigi Ciavardini mentre aspetta l’autobus per recarsi in ufficio.