Pur non spostandosi mai dal capoluogo emiliano, Morandi ammira e conosce a fondo il lavoro di Cezanne, Derain e Picasso, ma si ispira soprattutto ai maestri del passato: Giotto, Masaccio, Piero Della Francesca, Paolo Uccello.
Morandi fa le sue prime mostre con i futuristi, diventando poi, con Carrà e de Chirico, uno dei massimi interpreti della scuola metafisica.
La fama di Morandi è legata alle nature morte e, in particolare, alla serie delle “bottiglie”.