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30 maggio 1778. La scomparsa di Voltaire, esponente principale dell’Illuminismo.

Muore François-Marie Arouet, più noto con lo pseudonimo di Voltaire. Filosofo, drammaturgo e poeta, il suo nome è indissolubilmente legato al movimento culturale dell’Illuminismo di cui è uno degli animatori e degli esponenti principali.
I suoi scritti polemici trovano immediato successo nei salotti nobiliari; nel 1717, tuttavia, alcuni versi contro il reggente di Francia Filippo d’Orléans gli causano l’arresto e la reclusione alla Bastiglia. L’umorismo, l’ironia, la satira e il sarcasmo sono da lui adoperati come forma di rifiuto del fanatismo superstizioso.
Esemplare è il romanzo satirico Candide ove Voltaire si fa beffe dell’ottimismo filosofico difeso da Leibniz, la teoria dei migliori dei mondi possibili, e ad esso oppone il vero ottimismo, ovvero la credenza nel progresso umano di cui la scienza e la filosofia illuminista si fanno portatori.

 

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