John Demjanjuk viene condannato a morte dal tribunale di Gerusalemme perché riconosciuto colpevole di essere il famigerato Ivan Demjanjuk, detto il “Ivan il terribile”, che aveva contribuito alla morte di 850 mila ebrei nelle camere a gas di Treblinka tra il 1942 ed il 1943.
Il verdetto viene tuttavia revocato il 29 luglio 1993 da cinque giudici della Corte Suprema israeliana sulla base di dichiarazioni scritte da ex-guardie di Treblinka. Demjanjuk viene dunque scarcerato e ricondotto negli Stati Uniti dove gli viene restituita la cittadinanza. Nel marzo 2009 gli Stati Uniti acconsentono alla sua estradizione e il 14 aprile successivo Demjanjuk viene arrestato e condotto in Germania.