Slobodan Milošević è stato una figura controversa nella storia della Serbia e della Jugoslavia. Nato nel 1941 a Požarevac, una città nella Serbia centrale, Milošević è diventato uno dei leader politici più importanti della Jugoslavia negli anni ’80 e ’90. Tuttavia, la sua presidenza è stata segnata da conflitti etnici, guerre e crimini contro l’umanità.
Milošević è entrato in politica alla fine degli anni ’60 come membro del Partito Comunista della Jugoslavia (KPJ). In seguito è diventato un alto funzionario del partito, prima di essere eletto presidente della Repubblica Socialista di Serbia nel 1989. La sua ascesa al potere è stata caratterizzata da un forte nazionalismo serbo e da una retorica anti-croata e anti-albanese.
Durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina negli anni ’90, Milošević ha sostenuto i nazionalisti serbi in Bosnia ed Erzegovina, fornendo loro supporto militare e politico. Nel 1995, Milošević ha firmato gli accordi di pace di Dayton, che hanno messo fine alla guerra in Bosnia ed Erzegovina, ma la sua leadership è stata duramente criticata per la sua condotta durante il conflitto.
Nel 1998, Milošević è stato accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante il conflitto in Kosovo. Nel 1999, la NATO ha lanciato un’offensiva aerea contro la Serbia per fermare la repressione dei separatisti albanesi in Kosovo, un’operazione che è stata duramente criticata dalla Russia e dalla Cina.
Milošević è stato arrestato nel 2001 e trasferito al Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia (TPIJ) dell’Aia, nei Paesi Bassi. Nel 2002, è stato formalmente accusato di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Il suo processo è stato uno dei più lunghi e costosi nella storia del TPIJ e si è concluso solo nel 2006, quando Milošević è morto in carcere.
La morte di Milošević ha sollevato molte domande sulle circostanze della sua morte e sul fatto che il processo sia stato interrotto prima della sua conclusione. Tuttavia, la maggior parte delle accuse contro di lui sono state confermate durante il processo. Milošević è stato riconosciuto colpevole di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante il conflitto in Bosnia ed Erzegovina, ma non è stato riconosciuto colpevole di genocidio.
La figura di Milošević continua ad essere fonte di divisione e controversia in Serbia e nella regione balcanica. Mentre alcuni lo considerano un leader nazionalista coraggioso, altri lo considerano un criminale di guerra che ha causato la morte di migliaia di persone. La sua eredità continua a influenzare la politica della regione ancora oggi.