Esponente di spicco della pop art italiana, è da molti considerato l’erede di Andy Warhol. I suoi lavori sono in genere “monocromi”, cioè contengono uno o al massimo 2 colori, applicati su una carta da imballaggio poi incollata a tela. Come Warhol, Schifani inserisce prepotentemente nella sua arte le suggestioni che gli provengono dai mass media. La sua modernità sta nell’adattare la pittura al carattere quantitativo dell’epoca, sperimentando e contaminando i linguaggi. Anche nella vita è un cacciatore di esperienze forti e di eccessi, dagli arresti per droga all’internamento in manicomio, fino al tentativo di suicidio.