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31 agosto 1997. Lady Diana, a 22 anni dalla morte il mondo la ricorda.

La notte tra il 30 e il 31 agosto 1997 nel tunnel di Pont de l’Alma, a Parigi, moriva Lady Diana Spencer, ex moglie del Principe Carlo. A vent’anni dallo schianto avvenuto all’ombra della Tour Eiffel, in molti sono pronti a ricordarne la scomparsa anche grazie a documentari, libri, mostre e iniziative benefiche organizzate in tutto il mondo.
La maggior parte degli eventi si concentreranno in Gran Bretagna, dove il ricordo di Diana è ancora forte fra nostalgie e rimpianti che affondano le radici in quella notte del 1997. Da allora sono si sono susseguite iniziative a testimonianza dell’affetto che la “Principessa triste” è riuscita a guadagnarsi tra i suoi connazionali.
Una delle testimonianze più significative è il Diana Award, un premio che ha l’ambizione di essere l’ultima eredità di Lady D nel tentativo di “promuovere, sviluppare e ispirare un cambiamento positivo nella vita dei giovani”. In occasione del ventennale della scomparsa il premio ha creato un sito Internet dove ognuno può scrivere il proprio tributo per ricordare la principessa.
Ricordi che, in giro per il Paese, hanno preso forma e sono diventata dei veri e propri monumenti. Nel 2004 nel centro di Hyde Park a Londra, è stata inaugurata “la Diana”, la Fontana della Principessa del Galles.
Sempre nella capitale britannica a Buckingham Palace, fino alla fine dell’estate, i visitatori potranno ammirare nella Stanza della Musica del palazzo reale una replica dello studio di Lady D, con la sua scrivania sistemata esattamente come i figli la ricordano, a Kensington Palace. Proprio in quest’ultima dimora invece, 22 anni dopo la sua morte, si può ammirare “Diana, her fashion story”, la mostra che espone gli abiti da sera e i vestiti che la fecero diventare una vera e propria icona di stile ed eleganza.
Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017, inoltre, in suo onore il Sunken Garden di Kensington Palace, il giardino in cui tanto amava passeggiare, si trasforma in “White Garden”, uno spazio coperto interamente da rose bianche inglesi, che tanto amava Diana Spencer.
Infine da Harrods, il celebre negozio di Londra dove Diana aveva acquistato il suo abito blu di fidanzamento, ancora oggi si può firmare un libro di condoglianze accanto alle statue e ai ritratti di Diana e Dodi Fayed, figlio dell’ex proprietario del negozio, che morì accanto alla principessa nell’incidente di Parigi.
Per ricordare Lady Diana nel ventesimo anniversario della sua morte sono stati prodotti numerosi documentari e speciali. Alcuni di questi hanno visto la partecipazione anche dei principi William e Harry, che hanno svelto alcuni significativi ricordi legati alla scomparsa della madre. Tra i più commoventi c’è “Diana, our mother: her life and legacy”, andato in onda in prima serata sul canale Itv lo scorso 24 luglio, che ha preso forma proprio attraverso le interviste esclusive concesse dai due figli di Diana Spencer. Più discusso, invece, è stato “Diana: in her own words”, il documentario che mostra alcune confessioni video private di Diana negli anni ’90.
Secondo alcuni, infatti, la pellicola avrebbe danneggiato la memoria della principessa del Galles mettendo a nudo la difficile relazione sentimentale col principe Carlo, anche dal punto di vista sessuale, e facendo emergere il rapporto conflittuale con la regina Elisabetta.

fonte: skytg24.it

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