Ventisette anni dopo la strage di via D’Amelio, Palermo ricorda il giudice Paolo Borsellino, i cinque agenti della polizia di Stato di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Era il 19 luglio 1992, quando una Fiat 126 contenente circa 90 chilogrammi di esplosivo saltò in aria, sotto il palazzo dove viveva la madre di Borsellino e presso la quale il giudice quella domenica si stava recando in visita.
L’attentato, di stampo mafioso, fu il secondo nel giro di due mesi: il 23 maggio 1992 era toccata la stessa sorte a Giovanni Falcone, rimasto ucciso nella strage di Capaci.