Oggi ricorrono i ventisette dalla morte di Gaetano Scirea, difensore della Juventus e della Nazionale, deceduto il 3 settembre 1989 in un incidente stradale in Polonia. E da quel giorno il numero sei bianconero è diventato una leggenda, non solo bianconera ma del calcio italiano in generale. Nato come terzino, divenne uno dei tre liberi più forti nella storia del calcio, insieme a Franz Beckenbauer e Franco Baresi, a dimostrazione del suo talento fatto d’intelligenza e reattività. Protagonista di un calcio poco muscolare e molto intelligente, giocava con la stessa signorilità che l’aveva contraddistinto nella vita. Aveva senso della posizione. Non era né violento né rude, eppure la sua gamba c’era sempre, così come il passaggio necessario per far ripartire l’azione, magari con un’avanzata palla al piede. Il tutto senza un urlo, con un sorriso, con la forza dei gesti.