Cento anni fa, il 6 agosto 1916, nel pieno della Prima guerra mondiale, fu ucciso Enrico Toti, il bersagliere italiano senza una gamba noto per aver scagliato la sua stampella contro gli austriaci che lo avevano ferito. Insignito della medaglia d’oro al valore militare postuma, Toti divenne un’icona della propaganda di guerra, e dopo la fine della guerra il regime fascista gli dedicò centinaia tra libri, vie e scuole. Oggi, a parte alcuni libri di esperti “revisionisti”, di Enrico Toti si ricorda per lo più la figura stereotipata tramandata dalla propaganda nazionalista.