Il Santo del giorno 13 gennaio Sant'Ilario di Poitiers

Il Santo del giorno 13 gennaio: Sant’Ilario di Poitiers

13 Gennaio 2025 - 00:01--Il Santo del Giorno-

Il Santo del giorno 13 gennaio: Sant’Ilario di Poitiers

Nome: Sant’Ilario di Poitiers
Titolo: Vescovo e Dottore della Chiesa
Nascita: 310 circa, Poitiers, Francia
Morte: 367, Poitiers, Francia

Il Santo del giorno 13 gennaio, Sant’Ilario di Poitiers, è uno dei più grandi teologi e difensori della fede cristiana del IV secolo. Vescovo, filosofo e scrittore, si distinse per il suo impegno contro l’eresia ariana e per le sue profonde opere teologiche, che gli valsero il titolo di Dottore della Chiesa nel 1851, sotto papa Pio IX.

Vita e vocazione

Sant’Ilario nacque a Poitiers, in una famiglia aristocratica gallo-romana. Dopo una solida formazione letteraria e filosofica, si convertì al cristianesimo, attratto in particolare dal Prologo del Vangelo di Giovanni, che influenzò profondamente la sua ricerca spirituale. Fu battezzato da adulto e, tra il 353 e il 354, venne eletto vescovo di Poitiers, nonostante fosse sposato e padre di una figlia, Abra.

La lotta contro l’eresia ariana

Il IV secolo fu caratterizzato da profonde controversie teologiche, in particolare contro l’eresia ariana, che negava la divinità di Cristo. Sant’Ilario si oppose fermamente a queste dottrine, sostenendo che Cristo è vero Dio e vero uomo, unica via di salvezza per l’umanità.

La sua posizione decisa lo portò all’esilio in Frigia per ordine dell’imperatore Costanzo II, sobillato dai suoi avversari. Durante i cinque anni di esilio, approfondì la teologia orientale e scrisse “De Trinitate”, la sua opera più famosa, in cui difese la dottrina della Trinità.

Il ritorno a Poitiers e l’opera pastorale

Dopo l’esilio, Sant’Ilario, il Santo del giorno 13 gennaio, tornò a Poitiers, dove fu accolto trionfalmente. Riprese la sua attività pastorale, affiancato da San Martino di Tours, che fondò il monastero di Ligugé sotto la sua guida. Negli ultimi anni di vita, Ilario scrisse un commento ai Salmi e al Vangelo di Matteo, il primo in lingua latina, arricchendo ulteriormente il patrimonio teologico della Chiesa.

Eredità e culto

Sant’Ilario morì nel 367 a Poitiers. La sua memoria liturgica è celebrata il 13 gennaio, suo dies natalis, e il 14 gennaio nella messa tridentina. È patrono della città di Parma e del paese di Nus. Le sue opere teologiche e inni dottrinali restano un riferimento fondamentale per la Chiesa.

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Nome: Sant’Ilario di Poitiers
Titolo: Vescovo e Dottore della Chiesa
Nascita: 310 circa, Poitiers, Francia
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Il Santo del giorno 13 gennaio, Sant’Ilario di Poitiers, è uno dei più grandi teologi e difensori della fede cristiana del IV secolo. Vescovo, filosofo e scrittore, si distinse per il suo impegno contro l’eresia ariana e per le sue profonde opere teologiche, che gli valsero il titolo di Dottore della Chiesa nel 1851, sotto papa Pio IX.

Vita e vocazione

Sant’Ilario nacque a Poitiers, in una famiglia aristocratica gallo-romana. Dopo una solida formazione letteraria e filosofica, si convertì al cristianesimo, attratto in particolare dal Prologo del Vangelo di Giovanni, che influenzò profondamente la sua ricerca spirituale. Fu battezzato da adulto e, tra il 353 e il 354, venne eletto vescovo di Poitiers, nonostante fosse sposato e padre di una figlia, Abra.

La lotta contro l’eresia ariana

Il IV secolo fu caratterizzato da profonde controversie teologiche, in particolare contro l’eresia ariana, che negava la divinità di Cristo. Sant’Ilario si oppose fermamente a queste dottrine, sostenendo che Cristo è vero Dio e vero uomo, unica via di salvezza per l’umanità.

La sua posizione decisa lo portò all’esilio in Frigia per ordine dell’imperatore Costanzo II, sobillato dai suoi avversari. Durante i cinque anni di esilio, approfondì la teologia orientale e scrisse “De Trinitate”, la sua opera più famosa, in cui difese la dottrina della Trinità.

Il ritorno a Poitiers e l’opera pastorale

Dopo l’esilio, Sant’Ilario, il Santo del giorno 13 gennaio, tornò a Poitiers, dove fu accolto trionfalmente. Riprese la sua attività pastorale, affiancato da San Martino di Tours, che fondò il monastero di Ligugé sotto la sua guida. Negli ultimi anni di vita, Ilario scrisse un commento ai Salmi e al Vangelo di Matteo, il primo in lingua latina, arricchendo ulteriormente il patrimonio teologico della Chiesa.

Eredità e culto

Sant’Ilario morì nel 367 a Poitiers. La sua memoria liturgica è celebrata il 13 gennaio, suo dies natalis, e il 14 gennaio nella messa tridentina. È patrono della città di Parma e del paese di Nus. Le sue opere teologiche e inni dottrinali restano un riferimento fondamentale per la Chiesa.

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