fbpx

Roma. Ama: scoppia lo scandalo degli appalti sui funerali.

Federcofit e Feniof hanno puntato il dito contro il sistema di appalti “messi in atto in questo periodo” da Ama spa, la municipalizzata che gestisce anche la Onoranze Funebri Roma, l’agenzia del caro estinto del Campidoglio. E lo hanno fatto con una lettera di fuoco che vede come primo destinatario proprio il primo cittadino. “Il rischio”, hanno denunciato le federazioni, “è che si possano privilegiare impresari del settore e determinare oggettive posizioni dominanti più volte censurate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Non si deve trascurare che queste politiche potrebbero favorire come sembra concretamente verificarsi, anche operatori funebri non solo implicati in procedimenti penali, ma anche sottoposti a contestazioni da parte della medesima Ama spa”. Una frecciata che ha tirato in ballo gli ultimi appalti assegnati a società collegate alla famiglia Taffo. Impresari funebri che hanno vinto a dicembre le gare della fornitura di carri e valletti per la Onoranze Funebri di Ama sulle quali pende ora un ricorso al Tar. In precedenza la stessa società si era aggiudicata il servizio di polizia mortuaria pur avendo grane con la giustizia. L’ultima aveva portato all’arresto del capostipite Luciano Giustino Taffo (ora socio di minoranza) e del figlio Daniele per aver tentato di pilotare l’appalto per la gestione dell’obitorio del Sant’Andrea.
L’avvertimento è esplicito: “Il nostro obiettivo non è quello di creare problemi e contenziosi. Sicuramente, però, nella malaugurata assenza di adeguate risposte, dovremmo in ogni caso operare per la tutela della categoria”. Ma anche le singole società si stanno muovendo. La Intercof 2000 srl, un centro servizio per le agenzie funebri escluso dall’appalto da un milione di euro per il trasporto di carri funebri, la prestazione di valletti e la vestizione di salme, ha presentato ricorso al Tar per la revoca dell’assegnazione. La gara era stata assegnata alla Taffo srl il 30 dicembre con un ribasso del 21,10 per cento rispetto al 20% dell’altra società concorrente, “nonostante la richiesta relativa alle verifiche antimafia di Giustino Luciano Taffo non fosse pervenuta”, come chiariva la stessa Ama.

fonte: www.online-news.it

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Indietro