Morto Max Romeo, leggenda del reggae aveva 80 anni.

È morto Max Romeo, icona mondiale del reggae, voce ribelle e poetica della Giamaica
Aveva 80 anni e si è spento per complicazioni cardiache nella parrocchia di Saint Andrew, in Giamaica.
L’annuncio della sua scomparsa è arrivato attraverso i suoi canali social ufficiali, con parole piene di affetto e riconoscenza:
“È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa del nostro amato Max. Siamo profondamente grati per le dimostrazioni d’amore e di tributo e chiediamo gentilmente di rispettare la privacy in questo momento. Le leggende non muoiono mai.”
Max Romeo: da St. Ann alla storia del reggae
Nato Maxwell Livingston Smith a St. D’Acre, nella parrocchia di St. Ann, Max Romeo ha vissuto un’esistenza profondamente legata alla storia della musica e della cultura giamaicana.
A soli 14 anni lasciò la casa di famiglia per lavorare in una piantagione di zucchero, e già a 18 anni vinse un concorso locale per giovani talenti, che gli aprì le porte di Kingston, dove cominciò la sua carriera musicale.
Nel 1965 entrò nel gruppo The Emotions, che l’anno successivo ottenne un primo successo con la ballata “(Buy You) A Rainbow”.
Ma fu nel 1968 che Romeo iniziò la sua carriera da solista: il brano “Wet Dream”, caratterizzato da testi provocatori e sessualmente espliciti, fu bandito dalla BBC, ma riuscì comunque a entrare nella top 10 britannica.
La svolta politica e i capolavori dell’era roots reggae
Nel 1969 uscì il suo primo album solista, “A Dream”, seguito nel 1971 da “Let The Power Fall”, un disco a forte connotazione politica.
Proprio la title track venne scelta come sigla elettorale del Partito Nazionale Popolare, il partito socialista democratico della Giamaica, durante le elezioni del 1972.
Ma fu nel 1976 che Max Romeo pubblicò il suo capolavoro: “War Ina Babylon”, inciso insieme alla band Upsetters e prodotto da Lee “Scratch” Perry.
L’album è oggi considerato un classico assoluto del roots reggae, con brani iconici come “Chase The Devil” e la stessa “War Ina Babylon”, diventati inni immortali del genere.
“Chase The Devil”, in particolare, è stato campionato da artisti internazionali come The Prodigy, Jay-Z e Kanye West, testimoniando l’influenza globale di Max Romeo sul panorama musicale.
Collaborazioni internazionali e l’eredità musicale
Nel 1978 Romeo si trasferì a New York, dove consolidò la sua carriera con nuove collaborazioni.
Nel 1980 prestò la sua voce come corista nel brano “Dance”, parte dell’album “Emotional Rescue” dei Rolling Stones.
Il chitarrista Keith Richards rimase talmente colpito da Romeo da decidere di co-produrre il suo album “Holding Out My Love To You”, in cui suonò anche come musicista.
Durante tutta la sua carriera, Max Romeo ha saputo fondere messaggi sociali, religiosi e politici in testi poetici e profondi, mantenendo una coerenza stilistica e un’attitudine militante che lo hanno reso una delle voci più rispettate della musica reggae.
La morte e il ricordo di una leggenda del reggae
La morte di Max Romeo lascia un vuoto incolmabile nel cuore della musica giamaicana e internazionale.
Con la sua voce unica e il suo impegno, ha attraversato oltre cinque decenni di storia, dando voce alle lotte sociali e spirituali del suo popolo.
Oggi il mondo lo saluta con dolore ma anche con immensa gratitudine, sapendo che la sua musica continuerà a vivere, ispirando nuove generazioni di artisti e ascoltatori.
Max Romeo è morto, ma le sue canzoni resteranno eterne.
Perché, come recita il suo ultimo messaggio:
“Le leggende non muoiono mai.”
È morto Max Romeo, icona mondiale del reggae, voce ribelle e poetica della Giamaica
Aveva 80 anni e si è spento per complicazioni cardiache nella parrocchia di Saint Andrew, in Giamaica.
L’annuncio della sua scomparsa è arrivato attraverso i suoi canali social ufficiali, con parole piene di affetto e riconoscenza:
“È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa del nostro amato Max. Siamo profondamente grati per le dimostrazioni d’amore e di tributo e chiediamo gentilmente di rispettare la privacy in questo momento. Le leggende non muoiono mai.”
Max Romeo: da St. Ann alla storia del reggae
Nato Maxwell Livingston Smith a St. D’Acre, nella parrocchia di St. Ann, Max Romeo ha vissuto un’esistenza profondamente legata alla storia della musica e della cultura giamaicana.
A soli 14 anni lasciò la casa di famiglia per lavorare in una piantagione di zucchero, e già a 18 anni vinse un concorso locale per giovani talenti, che gli aprì le porte di Kingston, dove cominciò la sua carriera musicale.
Nel 1965 entrò nel gruppo The Emotions, che l’anno successivo ottenne un primo successo con la ballata “(Buy You) A Rainbow”.
Ma fu nel 1968 che Romeo iniziò la sua carriera da solista: il brano “Wet Dream”, caratterizzato da testi provocatori e sessualmente espliciti, fu bandito dalla BBC, ma riuscì comunque a entrare nella top 10 britannica.
La svolta politica e i capolavori dell’era roots reggae
Nel 1969 uscì il suo primo album solista, “A Dream”, seguito nel 1971 da “Let The Power Fall”, un disco a forte connotazione politica.
Proprio la title track venne scelta come sigla elettorale del Partito Nazionale Popolare, il partito socialista democratico della Giamaica, durante le elezioni del 1972.
Ma fu nel 1976 che Max Romeo pubblicò il suo capolavoro: “War Ina Babylon”, inciso insieme alla band Upsetters e prodotto da Lee “Scratch” Perry.
L’album è oggi considerato un classico assoluto del roots reggae, con brani iconici come “Chase The Devil” e la stessa “War Ina Babylon”, diventati inni immortali del genere.
“Chase The Devil”, in particolare, è stato campionato da artisti internazionali come The Prodigy, Jay-Z e Kanye West, testimoniando l’influenza globale di Max Romeo sul panorama musicale.
Collaborazioni internazionali e l’eredità musicale
Nel 1978 Romeo si trasferì a New York, dove consolidò la sua carriera con nuove collaborazioni.
Nel 1980 prestò la sua voce come corista nel brano “Dance”, parte dell’album “Emotional Rescue” dei Rolling Stones.
Il chitarrista Keith Richards rimase talmente colpito da Romeo da decidere di co-produrre il suo album “Holding Out My Love To You”, in cui suonò anche come musicista.
Durante tutta la sua carriera, Max Romeo ha saputo fondere messaggi sociali, religiosi e politici in testi poetici e profondi, mantenendo una coerenza stilistica e un’attitudine militante che lo hanno reso una delle voci più rispettate della musica reggae.
La morte e il ricordo di una leggenda del reggae
La morte di Max Romeo lascia un vuoto incolmabile nel cuore della musica giamaicana e internazionale.
Con la sua voce unica e il suo impegno, ha attraversato oltre cinque decenni di storia, dando voce alle lotte sociali e spirituali del suo popolo.
Oggi il mondo lo saluta con dolore ma anche con immensa gratitudine, sapendo che la sua musica continuerà a vivere, ispirando nuove generazioni di artisti e ascoltatori.
Max Romeo è morto, ma le sue canzoni resteranno eterne.
Perché, come recita il suo ultimo messaggio:
“Le leggende non muoiono mai.”