Manifestazione a Roma contro i decreti di Salvini riguardanti il NCC.

27 Marzo 2024 - 04:42--Attualità-

Autisti protestano a Roma contro i decreti di Salvini sul NCC.
Una folla di autisti ha invaso le strade di Roma per protestare contro il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Gli autisti dei servizi di noleggio con conducente (NCC) hanno occupato la Piazza della Repubblica per diverse ore per ribadire il loro dissenso rispetto ai decreti che ritengono possano danneggiare il loro settore. Il loro obiettivo principale era quello di richiedere l’annullamento di tali provvedimenti e di ottenere un incontro diretto con Giorgia Meloni. Alla fine, i manifestanti hanno ottenuto l’impegno ad essere ricevuti in futuro a Palazzo Chigi.
La manifestazione è iniziata questa mattina con le auto nere che si sono radunate a partire dalle 12 su Piazzale Nervi all’Eur. Alle 13 il corteo è partito in direzione di Roma. Nonostante le disposizioni della Questura che limitavano il numero di auto in corteo a soli 20, lungo Via Cristoforo Colombo centinaia di NCC si sono uniti alla protesta, causando inevitabili rallentamenti del traffico. Il corteo è quindi giunto a Piazza della Repubblica verso le 14, e poco dopo sono iniziati gli interventi dei vari rappresentanti delle associazioni che hanno organizzato la giornata di protesta.
Durante gli interventi, i manifestanti hanno contestato il registro elettronico nazionale e, in particolare, il foglio elettronico che richiede di specificare i dettagli del tragitto richiesto dal cliente, compresi gli orari precisi. Si è anche discusso della previsione di un’attesa di un’ora tra un servizio e l’altro e dell’obbligo di ritorno in rimessa dopo ogni corsa completata. Queste misure, secondo i manifestanti, sembrano favorevoli solo ai “amici” di Salvini, i tassisti. Tra le altre questioni sollevate ci sono il blocco delle nuove licenze e la questione della “territorialità”, con i rivali dei tassisti che vorrebbero che gli NCC operassero solo nelle zone in cui hanno ottenuto la licenza.
Gli organizzatori della protesta hanno ribadito più volte durante l’evento di non voler più parlare con Salvini e hanno invece chiesto un incontro diretto con la Premier Meloni. Anche se tale incontro non si è concretizzato, una delegazione è stata ricevuta in prefettura verso le 17:00 con l’obiettivo di organizzare un incontro diretto a Palazzo Chigi.
La protesta ha ricevuto sostegno da diverse parti della politica, non solo dagli avversari di Salvini. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, ha espresso la volontà di trovare una mediazione in vista dei decreti attuativi che riguardano il settore dei trasporti. Anche Italia Viva ha appoggiato la protesta, definendo le misure proposte come “vessatorie” e “in contrasto con i principi di concorrenza e libertà di impresa”. Allo stesso modo, la consigliera del Partito Democratico Emanuela Droghei ha criticato aspramente le nuove regole, definendole “folli” e “un accanimento verso lavoratori e consumatori”.
Tuttavia, non tutti nel settore dei trasporti sono d’accordo con la protesta. Ci sono federazioni e associazioni che, al contrario, sostengono la necessità di regole più stringenti, in particolare per quanto riguarda la territorialità.
Cristopher De Marchis, di Confnoleggio, ha condannato le immagini di una bara rappresentante il Ministro Salvini e l’onorevole Maccanti, definendole vergognose e prendendo le distanze da tali manifestazioni.

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La manifestazione è iniziata questa mattina con le auto nere che si sono radunate a partire dalle 12 su Piazzale Nervi all’Eur. Alle 13 il corteo è partito in direzione di Roma. Nonostante le disposizioni della Questura che limitavano il numero di auto in corteo a soli 20, lungo Via Cristoforo Colombo centinaia di NCC si sono uniti alla protesta, causando inevitabili rallentamenti del traffico. Il corteo è quindi giunto a Piazza della Repubblica verso le 14, e poco dopo sono iniziati gli interventi dei vari rappresentanti delle associazioni che hanno organizzato la giornata di protesta.
Durante gli interventi, i manifestanti hanno contestato il registro elettronico nazionale e, in particolare, il foglio elettronico che richiede di specificare i dettagli del tragitto richiesto dal cliente, compresi gli orari precisi. Si è anche discusso della previsione di un’attesa di un’ora tra un servizio e l’altro e dell’obbligo di ritorno in rimessa dopo ogni corsa completata. Queste misure, secondo i manifestanti, sembrano favorevoli solo ai “amici” di Salvini, i tassisti. Tra le altre questioni sollevate ci sono il blocco delle nuove licenze e la questione della “territorialità”, con i rivali dei tassisti che vorrebbero che gli NCC operassero solo nelle zone in cui hanno ottenuto la licenza.
Gli organizzatori della protesta hanno ribadito più volte durante l’evento di non voler più parlare con Salvini e hanno invece chiesto un incontro diretto con la Premier Meloni. Anche se tale incontro non si è concretizzato, una delegazione è stata ricevuta in prefettura verso le 17:00 con l’obiettivo di organizzare un incontro diretto a Palazzo Chigi.
La protesta ha ricevuto sostegno da diverse parti della politica, non solo dagli avversari di Salvini. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, ha espresso la volontà di trovare una mediazione in vista dei decreti attuativi che riguardano il settore dei trasporti. Anche Italia Viva ha appoggiato la protesta, definendo le misure proposte come “vessatorie” e “in contrasto con i principi di concorrenza e libertà di impresa”. Allo stesso modo, la consigliera del Partito Democratico Emanuela Droghei ha criticato aspramente le nuove regole, definendole “folli” e “un accanimento verso lavoratori e consumatori”.
Tuttavia, non tutti nel settore dei trasporti sono d’accordo con la protesta. Ci sono federazioni e associazioni che, al contrario, sostengono la necessità di regole più stringenti, in particolare per quanto riguarda la territorialità.
Cristopher De Marchis, di Confnoleggio, ha condannato le immagini di una bara rappresentante il Ministro Salvini e l’onorevole Maccanti, definendole vergognose e prendendo le distanze da tali manifestazioni.

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