Addio al pittore e giornalista Paolo Manazza
Addio al pittore e giornalista Paolo Manazza
Si è spento a Milano all’età di 65 anni Paolo Manazza, noto pittore, giornalista e critico d’arte. Figura di spicco nel panorama culturale italiano, Manazza è stato un pioniere dell’informazione artistica digitale e un esperto riconosciuto in economia dell’arte.
Paolo Manazza: Tra Arte, Giornalismo e Innovazione
Nato a Milano nel 1959, Manazza si laurea in Filosofia Teoretica presso l’Università Statale di Milano. Il suo percorso professionale lo porta a collaborare con alcune delle testate giornalistiche più prestigiose in Italia, tra cui L’Espresso, La Stampa, Repubblica, Capital e il Corriere della Sera, dove si distingue per le sue analisi sul mercato dell’arte.
Nel 2004 fonda ArtsLife, uno dei primi magazine online dedicati al mondo dell’arte. Inizialmente concepito come strumento didattico per i suoi corsi all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 2008 diventa una testata giornalistica ufficialmente registrata presso il Tribunale di Milano. Manazza ha diretto la rivista fino a pochi anni fa, prima di cedere la guida a Luca Zuccala, che dal gennaio 2025 è direttore de Il Giornale dell’Arte.
L’impegno accademico e la passione per l’insegnamento
Oltre alla carriera giornalistica, Manazza ha svolto un’intensa attività accademica. Presso l’Accademia di Brera, ha insegnato corsi innovativi come “Teoria e pratica del Mercato Multimediale dell’Arte” e “Editoria dell’Arte”, contribuendo alla formazione di giovani talenti e professionisti del settore.
Nel 2005, il suo impegno nel mondo della cultura viene riconosciuto con l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, conferitagli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
L’artista e il mercato dell’arte
Dopo anni di ricerca artistica silenziosa, nel 2008 Manazza espone per la prima volta con la mostra ViceVersa alla Fondazione Maimeri di Milano. L’evento, dal forte carattere ironico e provocatorio, mette in discussione il ruolo del critico d’arte e del mercato artistico. Le vendite delle sue opere vengono interamente destinate all’acquisto di materiali artistici per giovani creativi.
Il suo stile pittorico trae ispirazione dall’astrattismo informale americano, in particolare da Willem de Kooning. Manazza credeva fermamente che “non esiste la figurazione, non esiste l’astratto: esiste solo la pittura”, una visione che caratterizza la sua produzione artistica, basata sulla purezza del colore e della forma. Le sue opere hanno trovato spazio in prestigiose esposizioni in Italia, Francia, Stati Uniti, Corea del Sud, Cina, Egitto e Moldavia.
Attento alle nuove tecnologie, è stato tra i primi artisti italiani a sperimentare con gli NFT, trasformando un suo dipinto in un’opera digitale tridimensionale nel 2024.
L’imprenditore dell’arte
Manazza non si è limitato alla pittura e al giornalismo: nel 2016 ha fondato WopArt, la fiera di Lugano interamente dedicata all’arte su carta. L’evento ha riscosso un grande successo, diventando un appuntamento di riferimento per collezionisti e professionisti del settore fino alla sua ultima edizione nel settembre 2024.
L’eredità di Paolo Manazza
Fino all’ultimo, Paolo Manazza ha affrontato la malattia con determinazione e ironia, senza mai perdere la passione che ha guidato tutta la sua carriera. “Per favore, quando morirò dite che è morto il pittore Paolo Manazza,” diceva con il sorriso, sottolineando il suo amore incondizionato per l’arte.
Si è spento a Milano all’età di 65 anni Paolo Manazza, noto pittore, giornalista e critico d’arte. Figura di spicco nel panorama culturale italiano, Manazza è stato un pioniere dell’informazione artistica digitale e un esperto riconosciuto in economia dell’arte.
Paolo Manazza: Tra Arte, Giornalismo e Innovazione
Nato a Milano nel 1959, Manazza si laurea in Filosofia Teoretica presso l’Università Statale di Milano. Il suo percorso professionale lo porta a collaborare con alcune delle testate giornalistiche più prestigiose in Italia, tra cui L’Espresso, La Stampa, Repubblica, Capital e il Corriere della Sera, dove si distingue per le sue analisi sul mercato dell’arte.
Nel 2004 fonda ArtsLife, uno dei primi magazine online dedicati al mondo dell’arte. Inizialmente concepito come strumento didattico per i suoi corsi all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 2008 diventa una testata giornalistica ufficialmente registrata presso il Tribunale di Milano. Manazza ha diretto la rivista fino a pochi anni fa, prima di cedere la guida a Luca Zuccala, che dal gennaio 2025 è direttore de Il Giornale dell’Arte.
L’impegno accademico e la passione per l’insegnamento
Oltre alla carriera giornalistica, Manazza ha svolto un’intensa attività accademica. Presso l’Accademia di Brera, ha insegnato corsi innovativi come “Teoria e pratica del Mercato Multimediale dell’Arte” e “Editoria dell’Arte”, contribuendo alla formazione di giovani talenti e professionisti del settore.
Nel 2005, il suo impegno nel mondo della cultura viene riconosciuto con l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, conferitagli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
L’artista e il mercato dell’arte
Dopo anni di ricerca artistica silenziosa, nel 2008 Manazza espone per la prima volta con la mostra ViceVersa alla Fondazione Maimeri di Milano. L’evento, dal forte carattere ironico e provocatorio, mette in discussione il ruolo del critico d’arte e del mercato artistico. Le vendite delle sue opere vengono interamente destinate all’acquisto di materiali artistici per giovani creativi.
Il suo stile pittorico trae ispirazione dall’astrattismo informale americano, in particolare da Willem de Kooning. Manazza credeva fermamente che “non esiste la figurazione, non esiste l’astratto: esiste solo la pittura”, una visione che caratterizza la sua produzione artistica, basata sulla purezza del colore e della forma. Le sue opere hanno trovato spazio in prestigiose esposizioni in Italia, Francia, Stati Uniti, Corea del Sud, Cina, Egitto e Moldavia.
Attento alle nuove tecnologie, è stato tra i primi artisti italiani a sperimentare con gli NFT, trasformando un suo dipinto in un’opera digitale tridimensionale nel 2024.
L’imprenditore dell’arte
Manazza non si è limitato alla pittura e al giornalismo: nel 2016 ha fondato WopArt, la fiera di Lugano interamente dedicata all’arte su carta. L’evento ha riscosso un grande successo, diventando un appuntamento di riferimento per collezionisti e professionisti del settore fino alla sua ultima edizione nel settembre 2024.
L’eredità di Paolo Manazza
Fino all’ultimo, Paolo Manazza ha affrontato la malattia con determinazione e ironia, senza mai perdere la passione che ha guidato tutta la sua carriera. “Per favore, quando morirò dite che è morto il pittore Paolo Manazza,” diceva con il sorriso, sottolineando il suo amore incondizionato per l’arte.