Lʼultimo saluto a Nadia Toffa: folla ai funerali.

L’ultimo saluto a Nadia Toffa: Brescia si stringe attorno alla sua “iena” coraggiosa
Nel cuore di Brescia, nella maestosa cornice del Duomo, centinaia di persone hanno dato l’ultimo saluto a Nadia Toffa, la giornalista e conduttrice televisiva de Le Iene scomparsa prematuramente a soli 40 anni.
Una folla commossa ha accompagnato il feretro con lunghi applausi, sia all’arrivo in chiesa che al momento della partenza, testimoniando un affetto sincero e condiviso.
Padre Patriciello celebra i funerali: “Nadia ha amato la verità”
A celebrare le esequie è stato Padre Maurizio Patriciello, il parroco simbolo della lotta contro la “Terra dei Fuochi”, un tema caro anche a Nadia, che ne aveva più volte parlato nei suoi servizi giornalistici.
Durante l’omelia, Padre Patriciello ha ricordato con parole toccanti la missione di Nadia:
“Hai avuto fame e sete di giustizia, sei stata dalla parte dei più deboli. Nadia, tu sei stata amata perché hai amato la verità.”
Ha poi parlato con grande delicatezza della malattia che Nadia ha affrontato a viso aperto:
“Non si è vergognata del suo tumore, ha mostrato coraggio raccontando anche la sua fragilità. Con la sua parrucca, con la sua voce, con la sua forza gentile, ha vissuto ogni giorno fino all’ultimo respiro.”
Le Iene sfilano davanti al feretro: “Era una rompicoglioni terribile, ma vera”
Fuori dalla Cattedrale, i colleghi di redazione de Le Iene hanno sfilato uno ad uno davanti al feretro, rendendole omaggio con il cuore in mano.
Il carro funebre ha lasciato Piazza Duomo tra due ali di folla, che hanno salutato la loro Nadia con un ultimo applauso carico di emozione.
Enrico Lucci, ex Iena, ha ricordato la collega con parole affilate e vere:
“Non faceva tutto questo per mettersi in mostra. Detestava l’ingiustizia. Era una rompicoglioni terribile che non staccava mai. Era una persona autentica, e la gente l’ha capito.”
La voce della nipote e di un amico: “Nadia era magica”
A rendere omaggio a Nadia Toffa è stata anche la sua giovane nipote, che con voce tremante ha detto:
“Avrei voluto godere più a lungo del tuo amore. Eri molto, molto coraggiosa.”
Poi è stato il turno di un amico e collega, che ha ricordato:
“Nadia era una persona che univa, era magica. Era capace di convincerti di qualunque cosa, anche che ce l’avrebbe fatta, nonostante tutto.”
Il gesto simbolico: la cravatta de Le Iene sulla bara
Prima dell’inizio della messa, Davide Parenti, ideatore del programma Le Iene, ha deposto sulla bara la cravatta nera, simbolo del format.
Un gesto semplice ma potentissimo, capace di riassumere anni di battaglie, servizi, inchieste e momenti condivisi.
Il Vescovo di Brescia: “Onore al suo indomito coraggio”
Durante la cerimonia è stato letto anche il messaggio del Vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, che ha voluto stringersi idealmente alla famiglia e a tutti coloro che l’hanno amata:
“Vorrei rendere onore al suo coraggio, al suo sorriso gentile, alla sua lotta contro la disonestà, ma soprattutto alla sua passione per la vita, quella vera.”
I ragazzi di Taranto: “Senza Nadia, quel reparto oncologico non esisterebbe”
Tra i presenti, anche i ragazzi del quartiere Tamburi di Taranto, con cui Nadia aveva stretto un legame speciale durante un servizio sull’Ilva.
Indossavano una maglietta con la scritta in dialetto tarantino “Ie jesche pacce pe te!” (“Io esco pazzo per te”), simbolo di un progetto benefico che, grazie alla visibilità data da Nadia, ha raccolto oltre 700.000 euro per l’apertura di un reparto oncologico pediatrico.
“Fu lei a notare quella maglietta, fu lei a darci voce. Senza di lei non ce l’avremmo mai fatta.”
Nadia Toffa, l’eredità di una donna vera
In un Paese spesso diviso, Nadia Toffa è riuscita a unire nord e sud, giovani e anziani, credenti e scettici.
Con il suo sorriso, la sua ostinazione, la sua trasparenza, ha fatto dell’informazione una missione.
E il suo ricordo, a giudicare dalla commozione di oggi, vivrà ancora a lungo.
Nadia non è stata solo una giornalista o una conduttrice amata: è stata una voce per chi non ne aveva, una guerriera sorridente, una Iena dal cuore grande.
L’ultimo saluto a Nadia Toffa: Brescia si stringe attorno alla sua “iena” coraggiosa
Nel cuore di Brescia, nella maestosa cornice del Duomo, centinaia di persone hanno dato l’ultimo saluto a Nadia Toffa, la giornalista e conduttrice televisiva de Le Iene scomparsa prematuramente a soli 40 anni.
Una folla commossa ha accompagnato il feretro con lunghi applausi, sia all’arrivo in chiesa che al momento della partenza, testimoniando un affetto sincero e condiviso.
Padre Patriciello celebra i funerali: “Nadia ha amato la verità”
A celebrare le esequie è stato Padre Maurizio Patriciello, il parroco simbolo della lotta contro la “Terra dei Fuochi”, un tema caro anche a Nadia, che ne aveva più volte parlato nei suoi servizi giornalistici.
Durante l’omelia, Padre Patriciello ha ricordato con parole toccanti la missione di Nadia:
“Hai avuto fame e sete di giustizia, sei stata dalla parte dei più deboli. Nadia, tu sei stata amata perché hai amato la verità.”
Ha poi parlato con grande delicatezza della malattia che Nadia ha affrontato a viso aperto:
“Non si è vergognata del suo tumore, ha mostrato coraggio raccontando anche la sua fragilità. Con la sua parrucca, con la sua voce, con la sua forza gentile, ha vissuto ogni giorno fino all’ultimo respiro.”
Le Iene sfilano davanti al feretro: “Era una rompicoglioni terribile, ma vera”
Fuori dalla Cattedrale, i colleghi di redazione de Le Iene hanno sfilato uno ad uno davanti al feretro, rendendole omaggio con il cuore in mano.
Il carro funebre ha lasciato Piazza Duomo tra due ali di folla, che hanno salutato la loro Nadia con un ultimo applauso carico di emozione.
Enrico Lucci, ex Iena, ha ricordato la collega con parole affilate e vere:
“Non faceva tutto questo per mettersi in mostra. Detestava l’ingiustizia. Era una rompicoglioni terribile che non staccava mai. Era una persona autentica, e la gente l’ha capito.”
La voce della nipote e di un amico: “Nadia era magica”
A rendere omaggio a Nadia Toffa è stata anche la sua giovane nipote, che con voce tremante ha detto:
“Avrei voluto godere più a lungo del tuo amore. Eri molto, molto coraggiosa.”
Poi è stato il turno di un amico e collega, che ha ricordato:
“Nadia era una persona che univa, era magica. Era capace di convincerti di qualunque cosa, anche che ce l’avrebbe fatta, nonostante tutto.”
Il gesto simbolico: la cravatta de Le Iene sulla bara
Prima dell’inizio della messa, Davide Parenti, ideatore del programma Le Iene, ha deposto sulla bara la cravatta nera, simbolo del format.
Un gesto semplice ma potentissimo, capace di riassumere anni di battaglie, servizi, inchieste e momenti condivisi.
Il Vescovo di Brescia: “Onore al suo indomito coraggio”
Durante la cerimonia è stato letto anche il messaggio del Vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, che ha voluto stringersi idealmente alla famiglia e a tutti coloro che l’hanno amata:
“Vorrei rendere onore al suo coraggio, al suo sorriso gentile, alla sua lotta contro la disonestà, ma soprattutto alla sua passione per la vita, quella vera.”
I ragazzi di Taranto: “Senza Nadia, quel reparto oncologico non esisterebbe”
Tra i presenti, anche i ragazzi del quartiere Tamburi di Taranto, con cui Nadia aveva stretto un legame speciale durante un servizio sull’Ilva.
Indossavano una maglietta con la scritta in dialetto tarantino “Ie jesche pacce pe te!” (“Io esco pazzo per te”), simbolo di un progetto benefico che, grazie alla visibilità data da Nadia, ha raccolto oltre 700.000 euro per l’apertura di un reparto oncologico pediatrico.
“Fu lei a notare quella maglietta, fu lei a darci voce. Senza di lei non ce l’avremmo mai fatta.”
Nadia Toffa, l’eredità di una donna vera
In un Paese spesso diviso, Nadia Toffa è riuscita a unire nord e sud, giovani e anziani, credenti e scettici.
Con il suo sorriso, la sua ostinazione, la sua trasparenza, ha fatto dell’informazione una missione.
E il suo ricordo, a giudicare dalla commozione di oggi, vivrà ancora a lungo.
Nadia non è stata solo una giornalista o una conduttrice amata: è stata una voce per chi non ne aveva, una guerriera sorridente, una Iena dal cuore grande.