Venerdì 17: simbolismo di un giorno… sfortunato o fortunato?
Venerdì 17: simbolismo di un giorno… sfortunato o fortunato?
L’eptacaidecafobia (dal greco ἑπτακαίδεκα “diciassette” e φόβος phóbos, “paura”) è la paura del numero 17.
E in particolare se questo viene abbinato al giorno venerdì è ritenuto particolarmente sfortunato.
Il fenomeno è diffuso in Italia e in altri paesi con influenze greco-romane.
Molti di noi hanno sperimentato, almeno una volta, le innumerevoli e fantasiose superstizioni legate al venerdì 17 e i relativi rituali scaccia guai.
Nei paesi anglosassoni tutto questo si verifica invece nei confronti del numero 13 (si definisce triscadeicafobia n.d.r).
E anche l’apparentemente impassibile e fredda cultura anglosassone ha le sue superstizioni:
negli Stati Uniti, ad esempio, negli alberghi non esiste il 13° piano, si passa direttamente dal dodicesimo al quattordicesimo 12 al 14.
Come nasce una superstizione
Già nella Grecia antica il numero 17 era disprezzato dai seguaci di Pitagora perchè tra il 16 e il 18, considerati perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6.
Altra causa attribuita alla superstizione è che l’anagramma di “XVII”, cioè il numero 17 nel sistema di numerazione romano, può essere “VIXI” (in latino “vissi”, equivalente a “sono morto”).
Ma non basta.
Nell’Antico Testamento (Genesi) si legge che il diluvio universale iniziò il giorno 17 del secondo mese.
Infine, ecco la superstizione per eccellenza: nella Smorfia Napoletana (il libro che permette l’individuazione dei numeri da giocare al Lotto) il numero 17 è sinonimo di ‘a disgrazia (evento nefasto o sfortuna in generale n.d.r.).
Venerdì 17 e altre date sfortunate
Il venerdì 17 è una superstizione tipicamente italiana, non riscontrabile altrove.
È una ricorrenza considerata particolarmente sfortunata, in quanto unione di due elementi negativi:
il numero 17 (per i motivi di cui sopra) e il venerdì (giorno della morte di Gesù).
Per il resto del mondo ci sono altre date e altri numeri “negativi”.
Il venerdì 13 è un giorno nefasto nei paesi anglosassoni e in Brasile.
In Spagna, Grecia e in Sudamerica il giorno sfortunato è martedì 13.
Non è vero ma ci credo
E poi scopriamo che, secondo la cabala ebraica, il 17 è un numero propizio, poiché è il risultato della somma del valore numerico delle lettere ebraiche têt (9) + waw (6) + bêth (2), che lette nell’ordine danno la parola tôv “buono, bene”.
Come sempre la virtù sta nel mezzo: esorcizziamo la paura e sfidiamo la sorte. Facciamo che il venerdì 17 sia per ognuno di noi un giorno “buono”.
Anche perché come diceva il grande Luciano De Crescenzo: “Non bisogna essere superstiziosi, oltre tutto porta male.”
Laura Persico Pezzino
Venerdì 17: simbolismo di un giorno… sfortunato o fortunato?
Venerdì 17: simbolismo di un giorno… sfortunato o fortunato?
L’eptacaidecafobia (dal greco ἑπτακαίδεκα “diciassette” e φόβος phóbos, “paura”) è la paura del numero 17.
E in particolare se questo viene abbinato al giorno venerdì è ritenuto particolarmente sfortunato.
Il fenomeno è diffuso in Italia e in altri paesi con influenze greco-romane.
Molti di noi hanno sperimentato, almeno una volta, le innumerevoli e fantasiose superstizioni legate al venerdì 17 e i relativi rituali scaccia guai.
Nei paesi anglosassoni tutto questo si verifica invece nei confronti del numero 13 (si definisce triscadeicafobia n.d.r).
E anche l’apparentemente impassibile e fredda cultura anglosassone ha le sue superstizioni:
negli Stati Uniti, ad esempio, negli alberghi non esiste il 13° piano, si passa direttamente dal dodicesimo al quattordicesimo 12 al 14.
Come nasce una superstizione
Già nella Grecia antica il numero 17 era disprezzato dai seguaci di Pitagora perchè tra il 16 e il 18, considerati perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6.
Altra causa attribuita alla superstizione è che l’anagramma di “XVII”, cioè il numero 17 nel sistema di numerazione romano, può essere “VIXI” (in latino “vissi”, equivalente a “sono morto”).
Ma non basta.
Nell’Antico Testamento (Genesi) si legge che il diluvio universale iniziò il giorno 17 del secondo mese.
Infine, ecco la superstizione per eccellenza: nella Smorfia Napoletana (il libro che permette l’individuazione dei numeri da giocare al Lotto) il numero 17 è sinonimo di ‘a disgrazia (evento nefasto o sfortuna in generale n.d.r.).
Venerdì 17 e altre date sfortunate
Il venerdì 17 è una superstizione tipicamente italiana, non riscontrabile altrove.
È una ricorrenza considerata particolarmente sfortunata, in quanto unione di due elementi negativi:
il numero 17 (per i motivi di cui sopra) e il venerdì (giorno della morte di Gesù).
Per il resto del mondo ci sono altre date e altri numeri “negativi”.
Il venerdì 13 è un giorno nefasto nei paesi anglosassoni e in Brasile.
In Spagna, Grecia e in Sudamerica il giorno sfortunato è martedì 13.
Non è vero ma ci credo
E poi scopriamo che, secondo la cabala ebraica, il 17 è un numero propizio, poiché è il risultato della somma del valore numerico delle lettere ebraiche têt (9) + waw (6) + bêth (2), che lette nell’ordine danno la parola tôv “buono, bene”.
Come sempre la virtù sta nel mezzo: esorcizziamo la paura e sfidiamo la sorte. Facciamo che il venerdì 17 sia per ognuno di noi un giorno “buono”.
Anche perché come diceva il grande Luciano De Crescenzo: “Non bisogna essere superstiziosi, oltre tutto porta male.”
Laura Persico Pezzino