Un anno fa la morte del nostro Direttore, Carmelo Pezzino.

Carmelo Pezzino 1

Carmelo Pezzino, il nostro Direttore, ci lasciava alle 2.55 del 20 febbraio 2024.

Lo staff del TGFuneral24 vuole ricordarlo nella consapevolezza che è stata una gioia e una fortuna

averlo conosciuto e aver condiviso un pezzo di vita, professionale e personale, con lui.

————————————————————————————————————————————————————-

Pezzino. Una biografia semiseria, imprecisa e non autorizzata.

Carmelo (Maria, Pio, Antonio, Giovanni, Salvatore, Francesco) Pezzino nasce a Torino l’8 ottobre 1954.

Avrebbe dovuto chiamarsi semplicemente Piergiorgio. I genitori avevano scelto questo nome in memoria del Beato Piergiorgio Frassati con il quale papà Pezzino aveva condiviso, in gioventù, l’impegno nell’Azione Cattolica. Tuttavia il nonno materno, Salvatore Mazzarino (noto in famiglia come il Terribile Nonno Totò), decise altrimenti. E provvide personalmente a registrarlo all’anagrafe con i nomi sopra elencati, ognuno dei quali con un preciso significato.

I genitori di Carmelo sono entrambi siciliani: il papà, Vincenzo Pezzino, detto Enzo, nasce ad Agrigento nel 1914; la mamma, Agata Mazzarino, detta Titina, nasce a Vittoria nel 1923. Enzo, orfano di guerra, è fin da giovanissimo un attivista dell’Azione Cattolica e viene sostenuto negli studi da Monsignor Peruzzo, Vescovo di Agrigento. Il prelato in quegli anni si batteva per l’istruzione dei ragazzi appartenenti ai ceti meno abbienti e nel 1939, dopo varie vicissitudini, riusciva ad ottenere l’apertura ad Agrigento del primo ginnasio gestito dai Salesiani. Andrea Camilleri dedicherà un romanzo alla sua vita e alle sue battaglie civili.

Nel 1940 Enzo si laurea in economia e commercio all’Università di Bari e lascia subito dopo la Sicilia per andare ricoprire l’incarico di ufficiale di dogana a Modane, al confine italo-francese. Nel frattempo la bellissima e giovane Titina completa gli studi di pianoforte diplomandosi al Conservatorio di Palermo. I due si sposano a Catania nel 1947.

La nascita di Carmelo viene salutata, nelle due famiglie di origine, come evento atteso e desiderato. resterà figlio unico e per molti anni sarà anche l’unico maschio di famiglia in mezzo alle adorate cuginette. Il cugino Salvatore Mazzarino nascerà solo nel 1961 e i due saranno legati per tutta la vita da un rapporto affettivo di sincera fratellanza. Carmelo trascorre i primi sei anni della sua vita a Bardonecchia. Lì i genitori si erano trasferiti dopo il matrimonio poiché papà Enzo continuava a svolgere il suo incarico presso la Dogana Italiana di confine Italia/Francia.

Per Carmelo arriva il momento di frequentare la scuola dell’obbligo e  la famiglia Pezzino si trasferisce a Torino. Nella città subalpina papà Enzo ha chiesto assegnazione agli uffici amministrativi del Ministero delle Finanze.

Nella scelta della scuola da far frequentare al piccolo Carmelo interviene il destino. La famiglia Pezzino si stabilisce a Torino in un quartiere dove la parrocchia di riferimento è Madonna delle Rose, qui i frati Domenicani gestiscono una scuola elementare ritenuta di prestigio. Tuttavia il collega del papà di Carmelo incaricato di depositare i documenti di iscrizione in segreteria li consegna, per errore, all’Istituto Edoardo Agnelli Salesiani Don Bosco che si trova nella stessa via a pochi numeri civici di distanza.

Il caso ha deciso: l’Istituto Agnelli gode di ottima fama, i genitori sono contenti e Carmelo si ritrova tra i Salesiani dove frequenterà sia le elementari che le medie. Ricorderà sempre alcuni degli insegnanti di quegli anni come coloro che lo hanno positivamente influenzato, incoraggiandolo nelle sue attitudini per le materie umanistiche.

Ma Pezzino è soprattutto un ragazzino degli anni ’60: ama il calcio e passa i pomeriggi in interminabili partite con gli amichetti. E poi si dedica a quella che, anche da adulto, chiamerà con orgoglio la sua “carriera di chirichetto” nella chiesa di Madonna delle Rose. Mamma Titina non riuscirà mai a convincerlo a imparare a suonare il pianoforte. Pare che il pallone da calcio avesse per lui la priorità.

Terminate le medie si pone la questione della scelta del liceo. Carmelo ha le idee chiare, sostenuto dall’adorato zio materno Giovanni Mazzarino (docente di latino e greco), vuole frequentare il Liceo Classico. L’istituto Agnelli però ha solo il Liceo Scientifico. Ancora il destino sceglie. Carmelo si iscrive al prestigioso Liceo Classico Statale Massimo D’Azeglio di Torino che ha visto “crescere” nelle sue aule grandi umanisti e letterati d’Italia, da Cesare Pavese a Norberto Bobbio, e ancora Piergiorgio Frassati, Primo Levi, Leone Ginzburg, Fernanda Pivano.

Nel luglio 1973 Carmelo (anzi il Pezz come lo chiamano gli amici) consegue il diploma di maturità classica. Il viaggio “premio”, condiviso con Federico amico storico e compagno di classe, sarà in Sicilia, a Catania, dove ha comunque trascorso tutte le sue estati di bambino e adolescente. Catania e la Sicilia sono (e resteranno sempre) per lui il legame forte della famiglia, il calore e il fascino degli zii, delle mitiche cugine e dell’unico cugino di sesso maschile. La “cuginanza Mazzarino” sarà per tutta la vita di Carmelo rappresentazione dell’amore fraterno.

Finita l’estate, senza troppi tentennamenti, Carmelo si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università di Torino. Intanto però alla passione per il calcio si è aggiunta quella per il tennis. Diventerà un discreto giocatore tanto da arrivare anche a tornei nazionali.

Sono gli anni ’70, gli ambienti universitari sono un groviglio di stimoli intellettuali e politici, Pezzino indirizza i suoi studi verso la psichiatria. Legherà in modo particolare con un docente di cui diventerà allievo prediletto nel triennio di specializzazione. Ma Pezzino aspira ad un po’ di indipendenza economica. Decide di trovarsi un lavoretto come “tuttofare” in occasione degli eventi fieristici di Torino Esposizioni. Tutto questo violando le “regole” dei genitori che avrebbero voluto si dedicasse esclusivamente agli studi. Il padre interviene e non potendo impedirgli di lavorare si accorda con il datore di lavoro chiedendo che gli vengano affidate le mansioni di parcheggiatore, lavoro particolarmente duro e mal remunerato. Pezzino non demorde e in breve diventa uno dei parcheggiatori più richiesti e con le mance guadagna cifre che a lui sembrano enormi. Prosegue spedito negli studi, la psichiatria pare essere il suo futuro, continua a lavorare, a coltivare la passione per la lettura, a giocare a tennis e a frequentare gli amici di sempre.

Per papa Enzo è arrivato il momento di godersi la meritata pensione insieme alla moglie e al figlio. È il 1979, la famiglia Pezzino decide di trascorrere le festività natalizie e di fine anno a Catania. Dopo le feste Carmelo torna a Torino per riprendere le lezioni universitarie, i genitori si tratterranno ancora qualche giorno in Sicilia. A metà gennaio del 1980 papà Enzo viene colpito da emorragia cerebrale, morirà alcuni giorni dopo.

La famiglia rientra a Torino per i funerali, mamma Titina non tornerà più a Catania per il resto della sua vita. A 26 anni Carmelo deve ricostruire il suo presente. Decide di proseguire negli studi, ma nel contempo quello che era un lavoretto occasionale a Torino Esposizioni gli apre prospettive nuove. Gli propongono alcuni incarichi di tipo organizzativo in ambito fieristico, avvia collaborazioni con agenzie di comunicazione, scrive bene e i suoi comunicati sono richiesti, le proposte aumentano. La laurea è a portata di mano, ma la medicina non è più il suo futuro. Una mattina di novembre del 1981, mentre si reca in università a rinnovare l’iscrizione, trova un cucciolo di cane intirizzito dal freddo davanti all’ingresso. Lo mette sotto la giacca per scaldarlo, non può portarlo in università, il bidello gli dice che non può entrare con il cane. Ancora il destino: niente rinnovo dell’iscrizione, porta il cucciolo negli uffici di Torino Esposizioni e da lì cerca un veterinario. Gheo (questo il nome che darà al cane) diventa il suo fratello cane. I due diventano inseparabili e Gheo sarà per molti anni la mascotte di Torino Esposizioni. Nelle settimane successive a Carmelo viene proposto un incarico organizzativo per un evento di rilievo a Lingotto Fiere. La proposta economica è allettante. Accetta e mette insieme una squadra di “professionisti” scelti tra amici e conoscenti. È il suo primo successo. E decide di diventare un imprenditore della comunicazione.

Intanto coltiva la sua passione per il mare (si appassiona alla vela), frequenta l’amata Sicilia (in particolare Panarea) e i suoi cugini catanesi, coltiva quella chiama “la cultura della Magna Grecia”, è un onnivoro appassionato lettore con una preferenza per gli scrittori italiani del Novecento.

Pezzino e il cane Gheo sono sempre insieme a lavoro come nel tempo libero. L’omone alto un metro e novantuno e il suo cane dall’incerta razza diventano presenze fisse negli eventi congressuali come nelle feste e nelle vacanze al mare con gli amici.

In ambito lavorativo si è fatto un nome e stringe rapporti professionali, alcuni dei quali si trasformano in amicizie che dureranno tutta la vita. Ed è un amico che gli presenta quello che sarà il suo primo socio.

Nel 1983 è socio fondatore dello Studio PRAP, società di pubbliche relazioni e comunicazione che collabora con Torino Esposizioni e il Premio Letterario Grinzane Cavour. In questi anni Carmelo da libero sfogo alla creatività. Crea e gestisce eventi di successo come Elogio all’orologio e il Salone dell’Automobile. Dà vita al progetto “Luci d’Artista” per l’allestimento di luminarie create da artisti per decorare le strade e i monumenti di Torino nel periodo natalizio, questo format viene tutt’oggi realizzato a Torino e in altre città italiane. Diventa il direttore creativo e capo ufficio stampa del Premio Letterario Grinzane Cavour. Acquisisce l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.

Frequenta i cenacoli intellettuali e artistici della Torino degli anni ’90. Una sera del 1991 conosce il bassista del gruppo musicale “Gli Statuto” e in breve tempe nasce un’amicizia con tutto il gruppo. Carmelo decide di investire nella produzione del videoclip di una loro canzone “Qui non c’è il mare” e, addirittura, “reciterà” come comparsa nel video ( https://www.youtube.com/watch?v=L1MpzR61wBk). Gli Statuto con quel videoclip ottengono un contratto con la EMI e l’anno dopo approdano al Festival di Sanremo dove vinceranno. Carmelo sosterrà anche la trasferta sanremese portandosi dietro, come supporter, un gruppo di amici torinesi.

Nel 1994 muore l’adorata madre Titina. E pochi mesi prima era morto Gheo. Il mondo di Carmelo si ribalta ancora. Si butta a capofitto nel lavoro e nei progetti più diversi. In quegli anni stringe una  amicizia preziosa con un brillante e (quasi) famoso architetto piemontese, Carlo Mariano Sartoris, che a seguito di un grave incidente a 33 anni diventa paraplegico. L’amicizia con Carlo porterà Carmelo a sostenerne le attitudini artistiche e a editare i suoi primi romanzi. Il primo di questi avrà un buon successo alla Fiera del Libro di Torino del 1997. Alla morte di Carmelo, Carlo scriverà un intenso e affettuoso elogio funebre in cui racconta gli anni della loro amicizia e della loro collaborazione.

Gli anni passano e Carmelo estende i suoi interessi fuori dal Piemonte. Inizia una collaborazione con una agenzia di Bologna il cui titolare è Nino Leanza (di origini siciliane anche lui). Carmelo e Nino condivideranno una solida amicizia e tanti nuovi progetti. Fonderanno insieme PCO Italia, la prima associazione di categoria che riunisce le imprese della comunicazione e di organizzazione eventi.

Nel dicembre del 1999 a 45 anni, nel corso di una riunione a Bologna, Carmelo viene colpito da una ischemia cerebrale transitoria. Fortunatamente non ci sono conseguenze gravi, ma i medici lo avvisano che deve modificare le abitudini di vita sregolata: fumo, poche ore di sonno, pasti saltati. L’ischemia è stato un avvertimento. Il fato ancora una volta interviene: dopo un mese di ricovero rientra a Torino e lì trova un’amara sorpresa. Il socio in sua assenza ha svuotato i conti correnti ed è irreperibile. Saranno l’aiuto e il sostegno degli amici e della famiglia, la sua fama di professionista e una incrollabile fiducia nelle proprie capacità che lo porteranno a risollevarsi nell’arco di breve tempo dando vita a una società tutta sua che chiamerà Com’media.

Il nuovo secolo è in arrivo Pezzino (anzi Pezz) con Com’media si lancia in nuove avventure. L’amico e collega Nino Leanza lo coinvolge nell’organizzazione di un evento fieristico internazionale dedicato alla imprenditoria funeraria, Tanexpo. Carmelo ne cura l’ufficio stampa e nel dicembre 2000 Nino gli affida la direzione editoriale della rivista cartacea Oltre Magazine che diventerà il riferimento italiano per gli imprenditori del comparto funebre. Come sempre Pezz fa le cose in grande. Studia, si informa sulla materia e diventa in breve il maggior esperto italiano della cosiddetta “cultura della morte” e della legislazione relativa alla materia funeraria e cimiteriale italiana. Collabora come autore ad alcune produzioni della RAI, diventa consulente delle principali associazioni di categoria del settore, collabora a progetti di ricerca dell’Università di Bologna. Nel 2003 fonda il Centro Studi Oltre attraverso il quale avvia eventi formativi per gli operatori e cura pubblicazioni che hanno sempre ad oggetto la divulgazione della cultura e della dignità della morte.

Nell’agosto del 2001 Pezz aveva fatto, per pochi minuti, la conoscenza di una strana tizia abbronzata e vestita di bianco. Le presentazioni nell’ufficio di comuni amici, uno scambio sdegnoso di biglietti da visita subito cestinati. Fine della storia? No. Nel 2006 Pezz si imbatte nuovamente nella tizia, che si chiama Laura e vive a Bologna con la gatta Minnie. Il destino anche stavolta fa il suo corso. Una intera giornata passata a chiacchierare in giro per le Langhe e il Monferrato e i due single convinti si ritrovano in coppia, anzi in tre, con Minnie.

Nel 2011, insieme all’amico Nino Leanza, fonda la Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria e ne assume la direzione, nella Scuola fa confluire il Centro Studi Oltre. Progetta e realizza, per la prima volta in Italia, corsi di formazione in tanatoestetica e successivamente di cerimoniere funebre, avvalendosi di docenti spagnoli, francesi e italiani. Ancora una volta precorre i tempi.

Nell’aprile 2014 muore l’amico Nino Leanza. Un altro addio. Un’altra perdita. I figli di Nino proseguiranno le attività del padre e della rivista Oltre. Pezz continuerà a collaborare a Tanexpo, ma nuove avventure sono all’orizzonte.

È così Pezz arrivato all’alba dei suoi 60 anni fa due cose mai fatte prima: si sposa con Laura e accetta la proposta di Fabio Piccinini, un giovane imprenditore di Alessandria, che ha progettato il primo portale web italiano del settore funerario.

Nel 2015 prende vita il “TGFuneral24.it – quotidiano digitale dell’impresa e della cultura funeraria e cimiteriale”. Il lavoro con un gruppo di giovani nativi digitali entusiasma Pezz e comincia una nuova primavera professionale. Affronta con risolutezza anche i problemi di salute (nel 2011 ha avuto un primo infarto, ne avrà altri due), non smette di fumare ma passa dalla sigaretta ai sigari all’anice che diventeranno il suo segno distintivo. Pezz e Laura stabiliscono la loro residenza a Bologna ma accarezzano il sogno di trasferirsi in Sicilia. Insieme curano un progetto di promozione turistica per il comune di Portopalo di Capo Passero, il paesino in provincia di Siracusa che è diventato il loro luogo del cuore. Il progetto Portopalo State of Mind lo vedrà impegnato con Laura nella produzione di una guida turistica, l’istituzione di un info point turistico e una campagna antirandagismo. Il progetto si fermerà nel 2020 a causa della pandemia. Sono gli anni dei viaggi, delle lunghe estati a Portopalo, delle memorabili cene con gli amici in cui Pezz prepara la sua famosa pasta alla Norma, della passione per Camilleri e per i noir di scrittori italiani, del tifo per l’Inter e dell’insana passione per le maratone televisive di Mentana.

Nell’ ottobre 2022 in pieno benessere professionale e personale arriva improvvisa la diagnosi di una malattia ematologica. Dopo il comprensibile sgomento iniziale Pezz decide di mantenere tutti gli impegni professionali (la Scuola e il TGF24). Affronta le cure che gli vengono proposte e che prevedono anche un trapianto di midollo (che non arriverà mai).

Ha accanto Laura e la piccola gatta Nina (Minnie è passata a miglior vita nel 2019), la famiglia, gli amici vecchi e nuovi, i collaboratori e il sostegno spirituale di Don Davide. Il tempo passa come sospeso, si aspetta il trapianto, tra paure e speranze. La frase che ripete agli ematologi è: “ho avuto una vita bella e fortunata ma ho ancora un sacco di cose da fare”.

Primi giorni di gennaio 2024: gli esami di routine confermano una situazione di salute stabile, la malattia è ferma, inizia un nuovo ciclo di terapie, sembra tutto normale. La sera dell’11 gennaio rientra a casa febbricitante, la situazione peggiora in poche ore, è necessario il ricovero. La diagnosi è di polmonite, in una forma molto grave. Deve stare in isolamento in una stanza attrezzata. I medici acconsentono a far rimanere la moglie accanto a lui giorno e notte e tentano di tutto. Pezz ha paura e lo dice, ma mantiene la sua consueta lucidità, in alcuni momenti affiora anche il suo famoso caustico umorismo. Per primo (prima ancora dei medici) comprende la realtà. Chiede di poter salutare alcune delle persone a lui care: familiari, amici e collaboratori.

Condivide con Laura e con Don Davide le sue volontà per il “fine vita” e per il “dopo”.

Muore alle 2,55 del 20 febbraio 2024 stringendo la mano di Laura.

Nel testamento, redatto nel 2010, tra le altre cose aveva scritto “desidero che parte dei miei beni siano destinati in beneficenza per Madonna delle Rose in Torino e per San Damiano in Assisi, in progetti per la diffusione della cultura e dell’istruzione e per attività in difesa degli animali”.

Tutte le sue volontà sono state rispettate. E continueranno ad esserlo.


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Carmelo Pezzino 1
Un anno fa la morte del nostro Direttore, Carmelo Pezzino.

Carmelo Pezzino, il nostro Direttore, ci lasciava alle 2.55 del 20 febbraio 2024.

Lo staff del TGFuneral24 vuole ricordarlo nella consapevolezza che è stata una gioia e una fortuna

averlo conosciuto e aver condiviso un pezzo di vita, professionale e personale, con lui.

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Pezzino. Una biografia semiseria, imprecisa e non autorizzata.

Carmelo (Maria, Pio, Antonio, Giovanni, Salvatore, Francesco) Pezzino nasce a Torino l’8 ottobre 1954.

Avrebbe dovuto chiamarsi semplicemente Piergiorgio. I genitori avevano scelto questo nome in memoria del Beato Piergiorgio Frassati con il quale papà Pezzino aveva condiviso, in gioventù, l’impegno nell’Azione Cattolica. Tuttavia il nonno materno, Salvatore Mazzarino (noto in famiglia come il Terribile Nonno Totò), decise altrimenti. E provvide personalmente a registrarlo all’anagrafe con i nomi sopra elencati, ognuno dei quali con un preciso significato.

I genitori di Carmelo sono entrambi siciliani: il papà, Vincenzo Pezzino, detto Enzo, nasce ad Agrigento nel 1914; la mamma, Agata Mazzarino, detta Titina, nasce a Vittoria nel 1923. Enzo, orfano di guerra, è fin da giovanissimo un attivista dell’Azione Cattolica e viene sostenuto negli studi da Monsignor Peruzzo, Vescovo di Agrigento. Il prelato in quegli anni si batteva per l’istruzione dei ragazzi appartenenti ai ceti meno abbienti e nel 1939, dopo varie vicissitudini, riusciva ad ottenere l’apertura ad Agrigento del primo ginnasio gestito dai Salesiani. Andrea Camilleri dedicherà un romanzo alla sua vita e alle sue battaglie civili.

Nel 1940 Enzo si laurea in economia e commercio all’Università di Bari e lascia subito dopo la Sicilia per andare ricoprire l’incarico di ufficiale di dogana a Modane, al confine italo-francese. Nel frattempo la bellissima e giovane Titina completa gli studi di pianoforte diplomandosi al Conservatorio di Palermo. I due si sposano a Catania nel 1947.

La nascita di Carmelo viene salutata, nelle due famiglie di origine, come evento atteso e desiderato. resterà figlio unico e per molti anni sarà anche l’unico maschio di famiglia in mezzo alle adorate cuginette. Il cugino Salvatore Mazzarino nascerà solo nel 1961 e i due saranno legati per tutta la vita da un rapporto affettivo di sincera fratellanza. Carmelo trascorre i primi sei anni della sua vita a Bardonecchia. Lì i genitori si erano trasferiti dopo il matrimonio poiché papà Enzo continuava a svolgere il suo incarico presso la Dogana Italiana di confine Italia/Francia.

Per Carmelo arriva il momento di frequentare la scuola dell’obbligo e  la famiglia Pezzino si trasferisce a Torino. Nella città subalpina papà Enzo ha chiesto assegnazione agli uffici amministrativi del Ministero delle Finanze.

Nella scelta della scuola da far frequentare al piccolo Carmelo interviene il destino. La famiglia Pezzino si stabilisce a Torino in un quartiere dove la parrocchia di riferimento è Madonna delle Rose, qui i frati Domenicani gestiscono una scuola elementare ritenuta di prestigio. Tuttavia il collega del papà di Carmelo incaricato di depositare i documenti di iscrizione in segreteria li consegna, per errore, all’Istituto Edoardo Agnelli Salesiani Don Bosco che si trova nella stessa via a pochi numeri civici di distanza.

Il caso ha deciso: l’Istituto Agnelli gode di ottima fama, i genitori sono contenti e Carmelo si ritrova tra i Salesiani dove frequenterà sia le elementari che le medie. Ricorderà sempre alcuni degli insegnanti di quegli anni come coloro che lo hanno positivamente influenzato, incoraggiandolo nelle sue attitudini per le materie umanistiche.

Ma Pezzino è soprattutto un ragazzino degli anni ’60: ama il calcio e passa i pomeriggi in interminabili partite con gli amichetti. E poi si dedica a quella che, anche da adulto, chiamerà con orgoglio la sua “carriera di chirichetto” nella chiesa di Madonna delle Rose. Mamma Titina non riuscirà mai a convincerlo a imparare a suonare il pianoforte. Pare che il pallone da calcio avesse per lui la priorità.

Terminate le medie si pone la questione della scelta del liceo. Carmelo ha le idee chiare, sostenuto dall’adorato zio materno Giovanni Mazzarino (docente di latino e greco), vuole frequentare il Liceo Classico. L’istituto Agnelli però ha solo il Liceo Scientifico. Ancora il destino sceglie. Carmelo si iscrive al prestigioso Liceo Classico Statale Massimo D’Azeglio di Torino che ha visto “crescere” nelle sue aule grandi umanisti e letterati d’Italia, da Cesare Pavese a Norberto Bobbio, e ancora Piergiorgio Frassati, Primo Levi, Leone Ginzburg, Fernanda Pivano.

Nel luglio 1973 Carmelo (anzi il Pezz come lo chiamano gli amici) consegue il diploma di maturità classica. Il viaggio “premio”, condiviso con Federico amico storico e compagno di classe, sarà in Sicilia, a Catania, dove ha comunque trascorso tutte le sue estati di bambino e adolescente. Catania e la Sicilia sono (e resteranno sempre) per lui il legame forte della famiglia, il calore e il fascino degli zii, delle mitiche cugine e dell’unico cugino di sesso maschile. La “cuginanza Mazzarino” sarà per tutta la vita di Carmelo rappresentazione dell’amore fraterno.

Finita l’estate, senza troppi tentennamenti, Carmelo si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università di Torino. Intanto però alla passione per il calcio si è aggiunta quella per il tennis. Diventerà un discreto giocatore tanto da arrivare anche a tornei nazionali.

Sono gli anni ’70, gli ambienti universitari sono un groviglio di stimoli intellettuali e politici, Pezzino indirizza i suoi studi verso la psichiatria. Legherà in modo particolare con un docente di cui diventerà allievo prediletto nel triennio di specializzazione. Ma Pezzino aspira ad un po’ di indipendenza economica. Decide di trovarsi un lavoretto come “tuttofare” in occasione degli eventi fieristici di Torino Esposizioni. Tutto questo violando le “regole” dei genitori che avrebbero voluto si dedicasse esclusivamente agli studi. Il padre interviene e non potendo impedirgli di lavorare si accorda con il datore di lavoro chiedendo che gli vengano affidate le mansioni di parcheggiatore, lavoro particolarmente duro e mal remunerato. Pezzino non demorde e in breve diventa uno dei parcheggiatori più richiesti e con le mance guadagna cifre che a lui sembrano enormi. Prosegue spedito negli studi, la psichiatria pare essere il suo futuro, continua a lavorare, a coltivare la passione per la lettura, a giocare a tennis e a frequentare gli amici di sempre.

Per papa Enzo è arrivato il momento di godersi la meritata pensione insieme alla moglie e al figlio. È il 1979, la famiglia Pezzino decide di trascorrere le festività natalizie e di fine anno a Catania. Dopo le feste Carmelo torna a Torino per riprendere le lezioni universitarie, i genitori si tratterranno ancora qualche giorno in Sicilia. A metà gennaio del 1980 papà Enzo viene colpito da emorragia cerebrale, morirà alcuni giorni dopo.

La famiglia rientra a Torino per i funerali, mamma Titina non tornerà più a Catania per il resto della sua vita. A 26 anni Carmelo deve ricostruire il suo presente. Decide di proseguire negli studi, ma nel contempo quello che era un lavoretto occasionale a Torino Esposizioni gli apre prospettive nuove. Gli propongono alcuni incarichi di tipo organizzativo in ambito fieristico, avvia collaborazioni con agenzie di comunicazione, scrive bene e i suoi comunicati sono richiesti, le proposte aumentano. La laurea è a portata di mano, ma la medicina non è più il suo futuro. Una mattina di novembre del 1981, mentre si reca in università a rinnovare l’iscrizione, trova un cucciolo di cane intirizzito dal freddo davanti all’ingresso. Lo mette sotto la giacca per scaldarlo, non può portarlo in università, il bidello gli dice che non può entrare con il cane. Ancora il destino: niente rinnovo dell’iscrizione, porta il cucciolo negli uffici di Torino Esposizioni e da lì cerca un veterinario. Gheo (questo il nome che darà al cane) diventa il suo fratello cane. I due diventano inseparabili e Gheo sarà per molti anni la mascotte di Torino Esposizioni. Nelle settimane successive a Carmelo viene proposto un incarico organizzativo per un evento di rilievo a Lingotto Fiere. La proposta economica è allettante. Accetta e mette insieme una squadra di “professionisti” scelti tra amici e conoscenti. È il suo primo successo. E decide di diventare un imprenditore della comunicazione.

Intanto coltiva la sua passione per il mare (si appassiona alla vela), frequenta l’amata Sicilia (in particolare Panarea) e i suoi cugini catanesi, coltiva quella chiama “la cultura della Magna Grecia”, è un onnivoro appassionato lettore con una preferenza per gli scrittori italiani del Novecento.

Pezzino e il cane Gheo sono sempre insieme a lavoro come nel tempo libero. L’omone alto un metro e novantuno e il suo cane dall’incerta razza diventano presenze fisse negli eventi congressuali come nelle feste e nelle vacanze al mare con gli amici.

In ambito lavorativo si è fatto un nome e stringe rapporti professionali, alcuni dei quali si trasformano in amicizie che dureranno tutta la vita. Ed è un amico che gli presenta quello che sarà il suo primo socio.

Nel 1983 è socio fondatore dello Studio PRAP, società di pubbliche relazioni e comunicazione che collabora con Torino Esposizioni e il Premio Letterario Grinzane Cavour. In questi anni Carmelo da libero sfogo alla creatività. Crea e gestisce eventi di successo come Elogio all’orologio e il Salone dell’Automobile. Dà vita al progetto “Luci d’Artista” per l’allestimento di luminarie create da artisti per decorare le strade e i monumenti di Torino nel periodo natalizio, questo format viene tutt’oggi realizzato a Torino e in altre città italiane. Diventa il direttore creativo e capo ufficio stampa del Premio Letterario Grinzane Cavour. Acquisisce l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.

Frequenta i cenacoli intellettuali e artistici della Torino degli anni ’90. Una sera del 1991 conosce il bassista del gruppo musicale “Gli Statuto” e in breve tempe nasce un’amicizia con tutto il gruppo. Carmelo decide di investire nella produzione del videoclip di una loro canzone “Qui non c’è il mare” e, addirittura, “reciterà” come comparsa nel video ( https://www.youtube.com/watch?v=L1MpzR61wBk). Gli Statuto con quel videoclip ottengono un contratto con la EMI e l’anno dopo approdano al Festival di Sanremo dove vinceranno. Carmelo sosterrà anche la trasferta sanremese portandosi dietro, come supporter, un gruppo di amici torinesi.

Nel 1994 muore l’adorata madre Titina. E pochi mesi prima era morto Gheo. Il mondo di Carmelo si ribalta ancora. Si butta a capofitto nel lavoro e nei progetti più diversi. In quegli anni stringe una  amicizia preziosa con un brillante e (quasi) famoso architetto piemontese, Carlo Mariano Sartoris, che a seguito di un grave incidente a 33 anni diventa paraplegico. L’amicizia con Carlo porterà Carmelo a sostenerne le attitudini artistiche e a editare i suoi primi romanzi. Il primo di questi avrà un buon successo alla Fiera del Libro di Torino del 1997. Alla morte di Carmelo, Carlo scriverà un intenso e affettuoso elogio funebre in cui racconta gli anni della loro amicizia e della loro collaborazione.

Gli anni passano e Carmelo estende i suoi interessi fuori dal Piemonte. Inizia una collaborazione con una agenzia di Bologna il cui titolare è Nino Leanza (di origini siciliane anche lui). Carmelo e Nino condivideranno una solida amicizia e tanti nuovi progetti. Fonderanno insieme PCO Italia, la prima associazione di categoria che riunisce le imprese della comunicazione e di organizzazione eventi.

Nel dicembre del 1999 a 45 anni, nel corso di una riunione a Bologna, Carmelo viene colpito da una ischemia cerebrale transitoria. Fortunatamente non ci sono conseguenze gravi, ma i medici lo avvisano che deve modificare le abitudini di vita sregolata: fumo, poche ore di sonno, pasti saltati. L’ischemia è stato un avvertimento. Il fato ancora una volta interviene: dopo un mese di ricovero rientra a Torino e lì trova un’amara sorpresa. Il socio in sua assenza ha svuotato i conti correnti ed è irreperibile. Saranno l’aiuto e il sostegno degli amici e della famiglia, la sua fama di professionista e una incrollabile fiducia nelle proprie capacità che lo porteranno a risollevarsi nell’arco di breve tempo dando vita a una società tutta sua che chiamerà Com’media.

Il nuovo secolo è in arrivo Pezzino (anzi Pezz) con Com’media si lancia in nuove avventure. L’amico e collega Nino Leanza lo coinvolge nell’organizzazione di un evento fieristico internazionale dedicato alla imprenditoria funeraria, Tanexpo. Carmelo ne cura l’ufficio stampa e nel dicembre 2000 Nino gli affida la direzione editoriale della rivista cartacea Oltre Magazine che diventerà il riferimento italiano per gli imprenditori del comparto funebre. Come sempre Pezz fa le cose in grande. Studia, si informa sulla materia e diventa in breve il maggior esperto italiano della cosiddetta “cultura della morte” e della legislazione relativa alla materia funeraria e cimiteriale italiana. Collabora come autore ad alcune produzioni della RAI, diventa consulente delle principali associazioni di categoria del settore, collabora a progetti di ricerca dell’Università di Bologna. Nel 2003 fonda il Centro Studi Oltre attraverso il quale avvia eventi formativi per gli operatori e cura pubblicazioni che hanno sempre ad oggetto la divulgazione della cultura e della dignità della morte.

Nell’agosto del 2001 Pezz aveva fatto, per pochi minuti, la conoscenza di una strana tizia abbronzata e vestita di bianco. Le presentazioni nell’ufficio di comuni amici, uno scambio sdegnoso di biglietti da visita subito cestinati. Fine della storia? No. Nel 2006 Pezz si imbatte nuovamente nella tizia, che si chiama Laura e vive a Bologna con la gatta Minnie. Il destino anche stavolta fa il suo corso. Una intera giornata passata a chiacchierare in giro per le Langhe e il Monferrato e i due single convinti si ritrovano in coppia, anzi in tre, con Minnie.

Nel 2011, insieme all’amico Nino Leanza, fonda la Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria e ne assume la direzione, nella Scuola fa confluire il Centro Studi Oltre. Progetta e realizza, per la prima volta in Italia, corsi di formazione in tanatoestetica e successivamente di cerimoniere funebre, avvalendosi di docenti spagnoli, francesi e italiani. Ancora una volta precorre i tempi.

Nell’aprile 2014 muore l’amico Nino Leanza. Un altro addio. Un’altra perdita. I figli di Nino proseguiranno le attività del padre e della rivista Oltre. Pezz continuerà a collaborare a Tanexpo, ma nuove avventure sono all’orizzonte.

È così Pezz arrivato all’alba dei suoi 60 anni fa due cose mai fatte prima: si sposa con Laura e accetta la proposta di Fabio Piccinini, un giovane imprenditore di Alessandria, che ha progettato il primo portale web italiano del settore funerario.

Nel 2015 prende vita il “TGFuneral24.it – quotidiano digitale dell’impresa e della cultura funeraria e cimiteriale”. Il lavoro con un gruppo di giovani nativi digitali entusiasma Pezz e comincia una nuova primavera professionale. Affronta con risolutezza anche i problemi di salute (nel 2011 ha avuto un primo infarto, ne avrà altri due), non smette di fumare ma passa dalla sigaretta ai sigari all’anice che diventeranno il suo segno distintivo. Pezz e Laura stabiliscono la loro residenza a Bologna ma accarezzano il sogno di trasferirsi in Sicilia. Insieme curano un progetto di promozione turistica per il comune di Portopalo di Capo Passero, il paesino in provincia di Siracusa che è diventato il loro luogo del cuore. Il progetto Portopalo State of Mind lo vedrà impegnato con Laura nella produzione di una guida turistica, l’istituzione di un info point turistico e una campagna antirandagismo. Il progetto si fermerà nel 2020 a causa della pandemia. Sono gli anni dei viaggi, delle lunghe estati a Portopalo, delle memorabili cene con gli amici in cui Pezz prepara la sua famosa pasta alla Norma, della passione per Camilleri e per i noir di scrittori italiani, del tifo per l’Inter e dell’insana passione per le maratone televisive di Mentana.

Nell’ ottobre 2022 in pieno benessere professionale e personale arriva improvvisa la diagnosi di una malattia ematologica. Dopo il comprensibile sgomento iniziale Pezz decide di mantenere tutti gli impegni professionali (la Scuola e il TGF24). Affronta le cure che gli vengono proposte e che prevedono anche un trapianto di midollo (che non arriverà mai).

Ha accanto Laura e la piccola gatta Nina (Minnie è passata a miglior vita nel 2019), la famiglia, gli amici vecchi e nuovi, i collaboratori e il sostegno spirituale di Don Davide. Il tempo passa come sospeso, si aspetta il trapianto, tra paure e speranze. La frase che ripete agli ematologi è: “ho avuto una vita bella e fortunata ma ho ancora un sacco di cose da fare”.

Primi giorni di gennaio 2024: gli esami di routine confermano una situazione di salute stabile, la malattia è ferma, inizia un nuovo ciclo di terapie, sembra tutto normale. La sera dell’11 gennaio rientra a casa febbricitante, la situazione peggiora in poche ore, è necessario il ricovero. La diagnosi è di polmonite, in una forma molto grave. Deve stare in isolamento in una stanza attrezzata. I medici acconsentono a far rimanere la moglie accanto a lui giorno e notte e tentano di tutto. Pezz ha paura e lo dice, ma mantiene la sua consueta lucidità, in alcuni momenti affiora anche il suo famoso caustico umorismo. Per primo (prima ancora dei medici) comprende la realtà. Chiede di poter salutare alcune delle persone a lui care: familiari, amici e collaboratori.

Condivide con Laura e con Don Davide le sue volontà per il “fine vita” e per il “dopo”.

Muore alle 2,55 del 20 febbraio 2024 stringendo la mano di Laura.

Nel testamento, redatto nel 2010, tra le altre cose aveva scritto “desidero che parte dei miei beni siano destinati in beneficenza per Madonna delle Rose in Torino e per San Damiano in Assisi, in progetti per la diffusione della cultura e dell’istruzione e per attività in difesa degli animali”.

Tutte le sue volontà sono state rispettate. E continueranno ad esserlo.


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