Il Santo del giorno 29 marzo: Sant’Eustasio.

Nome: Sant’Eustasio
Titolo: Vescovo
Nascita: II secolo
Morte: III secolo, Napoli
Ricorrenza: 29 marzo
Sant’Eustasio, il Santo del giorno 29 marzo, è stato il settimo vescovo della diocesi di Napoli.
Chiamato anche Eustazio, visse nella prima metà del III secolo, un’epoca complessa per i cristiani, spesso perseguitati ma anche determinati a diffondere il Vangelo.
Le principali fonti che tramandano la sua figura sono due testi medievali: le Gesta episcoporum neapolitanorum, risalenti al IX secolo, e il Catalogus episcoporum neapolitanorum, del X secolo.
Queste fonti lo pongono come successore di Sant’Agrippino e predecessore di Sant’Efebo.
Secondo il Catalogus, Sant’Eustasio guidò la comunità napoletana per 17 anni, nei pontificati di papa Antero (235–236) e papa Fabiano (236–250).
In quel tempo, Napoli stava consolidando la sua identità cristiana, grazie anche alla guida di pastori come lui.
Le reliquie e l’espansione del culto
Le Gesta riportano che, intorno al IX secolo, le reliquie del Santo furono traslate presso l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria in Cosmedin, conosciuta anche come Santa Maria di Portanova.
Nel 1616, il ritrovamento di un’urna contenente il corpo del vescovo spinse l’arcivescovo Decio Carafa a diffonderne il culto in tutta la diocesi di Napoli.
Fino a quel momento, Sant’Eustasio veniva venerato solo localmente.
Il suo esempio di fede e guida pastorale iniziò così a ricevere maggiore attenzione e venerazione popolare.
La conferma del culto
Nel settembre del 1884, le autorità ecclesiastiche effettuarono la ricognizione canonica delle reliquie.
Pochi mesi più tardi, il 18 dicembre, papa Leone XIII confermò il culto ab immemorabili tributato a Sant’Eustasio, riconoscendone ufficialmente la santità.
La sua figura trovò così legittimazione anche negli atti ufficiali della Chiesa.
La memoria liturgica
Il Santo del giorno 29 marzo è celebrato anche nel Martirologio Romano, dove si legge:
«A Napoli, commemorazione di sant’Eustasio, vescovo.»
Nel calendario marmoreo della Chiesa napoletana, la sua festa appare anche al 10 maggio.
Una figura radicata nella storia della città
Sant’Eustasio resta una figura importante nella storia della Chiesa partenopea.
La sua guida, la fermezza nella fede e l’impegno nel diffondere il cristianesimo fanno di lui un esempio ancora oggi attuale.
Nome: Sant’Eustasio
Titolo: Vescovo
Nascita: II secolo
Morte: III secolo, Napoli
Ricorrenza: 29 marzo
Sant’Eustasio, il Santo del giorno 29 marzo, è stato il settimo vescovo della diocesi di Napoli.
Chiamato anche Eustazio, visse nella prima metà del III secolo, un’epoca complessa per i cristiani, spesso perseguitati ma anche determinati a diffondere il Vangelo.
Le principali fonti che tramandano la sua figura sono due testi medievali: le Gesta episcoporum neapolitanorum, risalenti al IX secolo, e il Catalogus episcoporum neapolitanorum, del X secolo.
Queste fonti lo pongono come successore di Sant’Agrippino e predecessore di Sant’Efebo.
Secondo il Catalogus, Sant’Eustasio guidò la comunità napoletana per 17 anni, nei pontificati di papa Antero (235–236) e papa Fabiano (236–250).
In quel tempo, Napoli stava consolidando la sua identità cristiana, grazie anche alla guida di pastori come lui.
Le reliquie e l’espansione del culto
Le Gesta riportano che, intorno al IX secolo, le reliquie del Santo furono traslate presso l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria in Cosmedin, conosciuta anche come Santa Maria di Portanova.
Nel 1616, il ritrovamento di un’urna contenente il corpo del vescovo spinse l’arcivescovo Decio Carafa a diffonderne il culto in tutta la diocesi di Napoli.
Fino a quel momento, Sant’Eustasio veniva venerato solo localmente.
Il suo esempio di fede e guida pastorale iniziò così a ricevere maggiore attenzione e venerazione popolare.
La conferma del culto
Nel settembre del 1884, le autorità ecclesiastiche effettuarono la ricognizione canonica delle reliquie.
Pochi mesi più tardi, il 18 dicembre, papa Leone XIII confermò il culto ab immemorabili tributato a Sant’Eustasio, riconoscendone ufficialmente la santità.
La sua figura trovò così legittimazione anche negli atti ufficiali della Chiesa.
La memoria liturgica
Il Santo del giorno 29 marzo è celebrato anche nel Martirologio Romano, dove si legge:
«A Napoli, commemorazione di sant’Eustasio, vescovo.»
Nel calendario marmoreo della Chiesa napoletana, la sua festa appare anche al 10 maggio.
Una figura radicata nella storia della città
Sant’Eustasio resta una figura importante nella storia della Chiesa partenopea.
La sua guida, la fermezza nella fede e l’impegno nel diffondere il cristianesimo fanno di lui un esempio ancora oggi attuale.