Il Santo del giorno 23 marzo: San Turibio de Mogrovejo.

San Turibio de Mogrovejo nacque il 16 novembre 1538 a Mayorga, in Spagna.
Si distinse per la sua profonda cultura e la sua dedizione alla giustizia, studiando diritto canonico a Valladolid e all’Università di Salamanca.
Dopo essere stato docente di diritto e inquisitore a Granada, nel 1579 venne scelto da Filippo II come arcivescovo di Lima, in Perù.
Nonostante fosse ancora un laico, ricevette la consacrazione episcopale e partì per il Nuovo Mondo per evangelizzare le popolazioni locali.
Il suo impegno missionario
Arrivato a Lima nel 1581, San Turibio si dedicò completamente alla sua missione pastorale.
Viaggiò per oltre 450.000 chilometri quadrati, visitando ripetutamente la diocesi e imparando le lingue indigene come quechua e aymara.
Si batté per la protezione dei diritti degli indigeni, spesso oppressi dai conquistadores spagnoli.
Nel 1591 fondò a Lima il primo seminario dell’America Latina, destinato a formare sacerdoti locali.
Nel 1593 curò la pubblicazione del catechismo in spagnolo, quechua e aymara, per rendere più accessibile la dottrina cristiana alle popolazioni autoctone.
Il suo stile di vita era semplice e austero, caratterizzato da un’intensa preghiera e da una grande dedizione ai poveri e ai bisognosi.
La morte e la canonizzazione
Durante una visita pastorale nel 1605, contrasse una febbre che lo indebolì gravemente.
Morì il 23 marzo 1606, nel giorno del Giovedì Santo, nella città di Zaña, presso Lima.
Papa Innocenzo XI lo beatificò il 2 luglio 1679, mentre la canonizzazione avvenne il 10 dicembre 1726 per volere di Benedetto XIII.
Nel 1983, papa Giovanni Paolo II lo proclamò patrono dei vescovi latino-americani.
Il culto di San Turibio
San Turibio de Mogrovejo è venerato in tutta l’America Latina, dove il suo impegno missionario ha lasciato un segno profondo.
La sua festa liturgica, inizialmente fissata al 27 aprile, è stata poi spostata al 23 marzo.
San Turibio de Mogrovejo nacque il 16 novembre 1538 a Mayorga, in Spagna.
Si distinse per la sua profonda cultura e la sua dedizione alla giustizia, studiando diritto canonico a Valladolid e all’Università di Salamanca.
Dopo essere stato docente di diritto e inquisitore a Granada, nel 1579 venne scelto da Filippo II come arcivescovo di Lima, in Perù.
Nonostante fosse ancora un laico, ricevette la consacrazione episcopale e partì per il Nuovo Mondo per evangelizzare le popolazioni locali.
Il suo impegno missionario
Arrivato a Lima nel 1581, San Turibio si dedicò completamente alla sua missione pastorale.
Viaggiò per oltre 450.000 chilometri quadrati, visitando ripetutamente la diocesi e imparando le lingue indigene come quechua e aymara.
Si batté per la protezione dei diritti degli indigeni, spesso oppressi dai conquistadores spagnoli.
Nel 1591 fondò a Lima il primo seminario dell’America Latina, destinato a formare sacerdoti locali.
Nel 1593 curò la pubblicazione del catechismo in spagnolo, quechua e aymara, per rendere più accessibile la dottrina cristiana alle popolazioni autoctone.
Il suo stile di vita era semplice e austero, caratterizzato da un’intensa preghiera e da una grande dedizione ai poveri e ai bisognosi.
La morte e la canonizzazione
Durante una visita pastorale nel 1605, contrasse una febbre che lo indebolì gravemente.
Morì il 23 marzo 1606, nel giorno del Giovedì Santo, nella città di Zaña, presso Lima.
Papa Innocenzo XI lo beatificò il 2 luglio 1679, mentre la canonizzazione avvenne il 10 dicembre 1726 per volere di Benedetto XIII.
Nel 1983, papa Giovanni Paolo II lo proclamò patrono dei vescovi latino-americani.
Il culto di San Turibio
San Turibio de Mogrovejo è venerato in tutta l’America Latina, dove il suo impegno missionario ha lasciato un segno profondo.
La sua festa liturgica, inizialmente fissata al 27 aprile, è stata poi spostata al 23 marzo.