Il Santo del giorno 11 aprile: Santa Gemma Galgani

Nome: Santa Gemma Galgani
Titolo: Vergine
Nascita: 12 marzo 1878, Camigliano di Lucca
Morte: 11 aprile 1903, Lucca
Ricorrenza: 11 aprile
Santa Gemma Galgani nasce nel 1878 a Camigliano, in provincia di Lucca.
Rimane orfana della madre a soli sette anni e cresce tra dolore, povertà e fede profonda.
Mostra fin da bambina una spiritualità intensa e un’intelligenza precoce.
Frequenta le Suore Oblate dello Spirito Santo e riceve la prima comunione con grande fervore.
Dopo la morte del padre e di alcuni fratelli, vive una vita difficile ma piena di carità e abbandono a Dio.
Esperienze mistiche e malattia
Affetta da gravi problemi di salute, tra cui una forma di tubercolosi ossea, Gemma riceve le stigmate nel 1899.
Ogni giovedì rivive la passione di Cristo in estasi e dolore, con sanguinazioni che scompaiono al sabato.
Si lega spiritualmente ai passionisti e sviluppa una forte devozione per San Gabriele dell’Addolorata.
Nonostante non entri mai nell’ordine, ne vive pienamente la spiritualità.
Durante la malattia riceve visioni dell’angelo custode e combatte duramente contro le tentazioni del demonio.
Gli ultimi anni presso i Giannini
Vive gli ultimi quattro anni nella casa della famiglia Giannini a Lucca, che l’accoglie con affetto.
In questo ambiente semplice e devoto, scrive la sua autobiografia su richiesta del padre passionista Germano Ruoppolo.
Gemma si dedica alla preghiera, alla penitenza e all’offerta del dolore per la conversione dei peccatori.
Desidera ardentemente fondare un convento di passioniste a Lucca, cosa che avverrà dopo la sua morte.
Morte e culto postumo
Santa Gemma Galgani muore a Lucca l’11 aprile 1903, Sabato Santo, a soli 25 anni.
Viene sepolta nel monastero passionista della città, nato in seguito al suo desiderio.
Papa Pio XI la beatifica nel 1933, e papa Pio XII la canonizza il 2 maggio 1940.
Numerosi miracoli sono attribuiti alla sua intercessione, tra cui guarigioni inspiegabili.
La sua memoria liturgica si celebra l’11 aprile, ed è molto venerata soprattutto in Toscana e tra i passionisti.
Nome: Santa Gemma Galgani
Titolo: Vergine
Nascita: 12 marzo 1878, Camigliano di Lucca
Morte: 11 aprile 1903, Lucca
Ricorrenza: 11 aprile
Santa Gemma Galgani nasce nel 1878 a Camigliano, in provincia di Lucca.
Rimane orfana della madre a soli sette anni e cresce tra dolore, povertà e fede profonda.
Mostra fin da bambina una spiritualità intensa e un’intelligenza precoce.
Frequenta le Suore Oblate dello Spirito Santo e riceve la prima comunione con grande fervore.
Dopo la morte del padre e di alcuni fratelli, vive una vita difficile ma piena di carità e abbandono a Dio.
Esperienze mistiche e malattia
Affetta da gravi problemi di salute, tra cui una forma di tubercolosi ossea, Gemma riceve le stigmate nel 1899.
Ogni giovedì rivive la passione di Cristo in estasi e dolore, con sanguinazioni che scompaiono al sabato.
Si lega spiritualmente ai passionisti e sviluppa una forte devozione per San Gabriele dell’Addolorata.
Nonostante non entri mai nell’ordine, ne vive pienamente la spiritualità.
Durante la malattia riceve visioni dell’angelo custode e combatte duramente contro le tentazioni del demonio.
Gli ultimi anni presso i Giannini
Vive gli ultimi quattro anni nella casa della famiglia Giannini a Lucca, che l’accoglie con affetto.
In questo ambiente semplice e devoto, scrive la sua autobiografia su richiesta del padre passionista Germano Ruoppolo.
Gemma si dedica alla preghiera, alla penitenza e all’offerta del dolore per la conversione dei peccatori.
Desidera ardentemente fondare un convento di passioniste a Lucca, cosa che avverrà dopo la sua morte.
Morte e culto postumo
Santa Gemma Galgani muore a Lucca l’11 aprile 1903, Sabato Santo, a soli 25 anni.
Viene sepolta nel monastero passionista della città, nato in seguito al suo desiderio.
Papa Pio XI la beatifica nel 1933, e papa Pio XII la canonizza il 2 maggio 1940.
Numerosi miracoli sono attribuiti alla sua intercessione, tra cui guarigioni inspiegabili.
La sua memoria liturgica si celebra l’11 aprile, ed è molto venerata soprattutto in Toscana e tra i passionisti.